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Amarcord | Francesco Galeoto: «A Crotone abbiamo riscritto la storia»

Michele Affidato- Banner News

Amarcord | Due stagioni difficili ma vissute intensamente. Una fascia al braccio, con la responsabilità di essere il capitano tra mille difficoltà. Grandi sacrifici in campo e non solo ripagati dai risultati e dall’affetto dei tifosi.

Per l’ex difensore e capitano del Crotone, Francesco “Ciccio” Galeoto la parentesi in rossoblù porta ancora oggi alla mente dolci ricordi e forti emozioni.

Come si è concretizzato il suo arrivo nella città di Crotone?

«Sono arrivato in Calabria con la squadra che aveva già giocato alcune partite. Venivo dall’esperienza al Messina, mi arrivò una chiamata del diesse Beppe Ursino e accettai l’offerta».

Il primo anno fu caratterizzato dalle difficoltà della prima parte di stagione, un gennaio fatto di sacrifici da parte della società e una festa finale per la promozione in cadetteria.

«Riuscimmo a fare il salto di categoria, un risultato inatteso. Era una stagione complessa, difficile per la società. A gennaio la dirigenza fece delle scelte per fare quadrare i conti e ricordo che diversi calciatori dovettero lasciare la squadra. Era una società che vedeva la gestione affidata a Sasà Gualtieri ma che dietro poteva contare sulla passione dei fratelli Vrenna».

Una squadra che ha saputo ripartire e centrare l’obiettivo promozione.

«Si. Abbiamo giocato il campionato al massimo, non abbiamo guardato neppure all’aspetto economico o a problemi di soldi. Ci siamo detti: giochiamo questo torneo fino alla fine, se vinciamo avremo fatto un investimento per il nostro futuro e così fu e alla fine vincemmo andando in Serie B. Ricordo che ci qualificammo durante la stagione regolare per i Play-Off, il passaggio del turno contro l’Arezzo, poi la doppia sfida contro il Benevento, una gara da cuori forti».

Un match quello contro i Sanniti che si è ripetuto più volte con il Crotone sempre vincente nei Play-Off.

«Si, il calore dei tifosi del Crotone ci portò a giocare una grande gara all’andata, nel primo round della finale. Stavamo vincendo con un gol di Calil, a pochi minuti dalla fine arrivò beffardo il pareggio di Clemente, un grande dispiacere per tutti noi».

A fine gara il Benevento festeggiò come se avesse già acquisito il salto di categoria ma la gara di ritorno sorrise al Crotone.

«Si, loro erano sicuri di essere ormai in cadetteria. Ricordo i festeggiamenti fatti al ritorno della squadra a Benevento. Noi però non ci siamo fatti condizionare, ci siamo allenati liberi da pensieri. Ricordo che mister Moriero ci lasciò andare al mare e svagare senza appesantirci nella marcia di avvicinamento alla sfida. Siamo stati bravi a fare gruppo, ad unirci proprio quando ci si sarebbe potuti disunire».

Che ricordo conserva della gara di Benevento?

«Bellissimi ricordi. C’erano diverse centinaia di tifosi del Crotone nel settore ospiti, noi siamo arrivati e abbiamo giocato con il cuore quella gara. Ricordo la rete del vantaggio, firmata da Calil, ricordo anche il grande pubblico del Santa Colomba, ora Ciro Vigorito. La coreografia con il gladiatore per festeggiare quel match come se fossero già stati promossi in B. Poi la gara ha detto altro, abbiamo vinto, anche con fatica, ma con merito».

Il rientro in città festeggiati come eroi.

«Si, non abbiamo dormito tutta la notte. Solo per arrivare dall’ingresso della città allo Stadio ci abbiamo messo forse un ora. Troppo bello».

La stagione successiva inizio a rilento e Play-Off sfiorati con Franco Lerda.

«Si, è stato un torneo dai due volti ma anche esaltante, peccato per non avere centrato gli spareggi». Ora di cosa si occupa Francesco Galeoto? «Ho una scuola calcio, seguo i miei ragazzi. Un futuro al Crotone? Non c’è stata una chiamata ma sarei felice e orgoglioso di tornare a far parte del Crotone».

L.V.



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