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Amarcord | Sebastien Piocelle: «Il Crotone è un esempio per il mondo del calcio italiano»

Michele Affidato- Banner News

Amarcord | Due stagioni da protagonista alla sua prima esperienza all’estero ed in particolare nel calcio italiano. Si tratta del centrocampista francese Sebastien Piocelle, calciatore che ha fatto parte delle squadre rossoblù che hanno disputato la cadetteria nel 2005-2006 e nel 2006- 2007.

Al Crotone è stata la sua prima esperienza italiana. Come si è concretizzato il suo arrivo in Calabria?

«Ero reduce da diverse stagioni con la maglia del Bastia in Corsica nel campionato di Ligue 1, avrei potuto continuare a giocare in Francia ma mi si presentò l’occasione per affrontare un’esperienza all’estero. Ero in scadenza di contratto, ma attraverso un procuratore italiano si è creata l’opportunità di venire in Italia. Inizialmente mi era presentata l’occasione per approdare al Siena che militava in Serie A, poi a Siena andò Matteo Paro e tramite la Juventus arrivai a Crotone».

Una piazza sconosciuta per un calciatore alla prima esperienza fuori dai confini francesi.

«Inizialmente sarei dovuto arrivare a Milano per firmare con il Siena, poi fu Gian Piero Gasperini a richiedere un centrocampista con le mie caratteristiche e si concretizzò il passaggio al Crotone. Ad essere sincero non conoscevo la città, quando arrivai ebbi modo di conoscere la piazza e visitare lo stadio, l’Ezio Scida di una volta, molto diverso da quello attuale. Ricordo che parlai con i presidenti, i fratelli Vrenna, diedi la mia parola che sarei ritornato in Francia per sbrigare le ultime faccende e sarei ritornato per firmare con il Crotone e così arrivai in Calabria».

Quali differenze ha riscontrato tra il calcio francese e quello italiano?

«Per me che avevo giocato cinque anni al Bastia non fu difficile, Calabria e Corsica si somigliano molto, sono terre dove il calcio è vissuto con attaccamento e con passione da parte dei tifosi. La gente di Crotone è sempre stata molto gentile, per loro il Crotone era la cosa più importante».

Non una gara in particolare ma una stagione rimane impressa nei ricordi dell’ex centrocampista.

«Quella del 2005-2006 fu un anno di grandi soddisfazioni. Riuscimmo a sfiorare la qualificazione “storica” per il Crotone nei Play-Out. Ricordo il gioco del tecnico Gian Piero Gasperini, un modo di stare in campo con tre difensori, era molto facile per noi sul campo seguirlo. Ci ha regalato grandi soddisfazioni anche se personalmente nei primi due mesi è stato difficile per me ambientarmi anche a causa della lingua differente. Dopo i primi due mesi, vedendo come Gasperini giocava, ho iniziato ad entrare nei schemi della squadra».

Un legame rimasto con alcuni ex compagni.

«Sento Konko ma anche Soviero, è capitato anche di parlare con Galardo. In questo posso dire che i social hanno aiutato molto». La stagione successiva la retrocessione e il cambio di maglia. «Si, non riuscimmo a fare quanto ci aspettavamo, lasciai il Crotone in Serie C, poi la società ha saputo programmare e ralire e sappiamo tutti la storia recente del club».

Si sarebbe aspettato, a distanza di anni, di vedere il Crotone in Serie A?

«Sinceramente no, ma conosco la proprietà e posso dire che capiscono molto di calcio. E’ stato bello vedere gli squali in Serie A così come è stato stupendo poter sentire anche qui in Francia parlare del Crotone».

Di cosa si occupa ora Piocelle?

«Attualmente mi occupo di commentare le gare di calcio, non solo francese ma anche italiane per un emittente televisiva. Non ho avuto modo di ritornare a Crotone ma se si creasse la possibilità verrei volentieri con la mia famiglia».

La rosa del Crotone 2005-2006:

Dei (p), Soviero (p); Aliou (d), Angelo (d), Scardina (d), Rossi (d), Puleo (d), Konko (d), Scarlato (d), Maietta (d), Borghetti (d), Paschetta (d); Cardinale (c), Giuliano (c), Piocelle (c), Gentile (c), Galaro (c), Juric (c), Ciarcià (c), Paquito (c), Nocerino (c); Pellè (a), Russo (a), Tarantino (a), Sedivec (a), Guzman (a), Zeytullayev (a), Turano (a), Jeda (a), Ghezzal.

La formazione:

 

L.V



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