Livorno, una “nobile” del calcio italiano in cerca di rivincita

Ritorno alle origini per la formazione del Livorno. La squadra, dopo l’inattesa retrocessione in Serie C di due stagioni fa, è riuscita a risollevarsi ritornando in cadetteria.

Una stagione sfortunata in terza serie prima di tornare da protagonista in Serie B. Cambiata la guida tecnica a seguito della promozione: al posto del tecnico Alessandro Sottil, a guidare la squadra è giunto in estate l’ex mister del Catania e “bandiera” in passato proprio del Livorno Cristiano Lucarelli. Da calciatore con la maglia amaranto, l’attuale tecnico ha siglato 102 reti in 174 presenze, inanellate durante il corso di cinque lunghe ed intense stagioni da protagonista. Ora con il suo modulo di gioco, il 3-5-2, l’ex bomber vuole cercare di portare in alto nuovamente una delle “nobili” del calcio italiano. Una squadra, quella livornese, ricca di qualità sopratutto nella fase offensiva: la squadra infatti può contare sulle doti di attaccanti di categoria come Giannetti, Kozak e Diamanti, ma anche su centrocampisti di assoluto valore come Valiani e capitan Luci.

Nonostante l’illustre passato, la squadra del Livorno e in modo particolare il suo tecnico hanno voluto volare basso in questo avvio di campionato, sposando la causa della ricostruzione graduale rispetto alle ambizioni dettate dal blasone del club. L’obiettivo stagionale è rappresentato da una tranquilla salvezza con il velato desiderio di accedere ad una delle posizioni dedicate ai play-off.

La sfida dello Stadio “Armando Picchi”, terzo turno del campionato cadetto sarà una rivincita rispetto alla gara del terzo turno eliminatorio di Coppa Italia che ha visto, in estate, il Crotone “sbancare” al termine di una grande partita l’impianto toscano per 0-1, grazie alla rete portata a segno dal centrocampista svedese Marcus Rohden. Due moduli speculari, due modi similari di concepire il calcio giocato e attraverso i quali cercare di conquistare l’entusiasmo dei tifosi e i risultati sul campo.