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Lomonaco: «I tifosi sono il dodicesimo uomo in campo»

Michele Affidato- Banner News

Una vita passata a sostenere i colori della formazione rossoblu con amore e passione dentro e fuori dal campo, con quel pizzico di “scaramanzia” che non guasta mai. Il Sig. Lillo Lomonaco è diventato nel corso degli anni al fianco dell’inossidabile “Zu Raffaelu” Montefusco uno dei protagonisti dei pregara della squadra, dentro e fuori dal campo, attraverso il rituale della dispersione del sale in giro per il terreno di gioco. Una passione che ha radici molto lontane e che prosegue anno dopo anno sempre con lo stesso amore del primo giorno.

«Seguo questa squadra da tutta la vita, i primi ricordi risalgono all’età di circa 13 anni. Al di la della conquista della Serie A, il mio ricordo più bello risale alla gara di Locri, match decisivo per la promozione tra i professionisti sotto la guida del tecnico Giordano – ha sottolineato il tifoso -, è stata una trasferta bellissima, una salita favolosa oltre che una gara indimenticabile».

Una coppia con Zio Raffaele che nasce dal lontano 1997, con la squadra appena promossa in serie C2.

«Un giorno, alcuni mi dissero: perchè non ti crei un vestito celebrativo da indossare nelle gare casalinghe del Crotone? Ebbene, ho creato questo vestito e ho deciso di partecipare anche io a questi rituali scaramantici. Sono così passati ormai ormai vent’anni – ha rilanciato Lillo Lomanoco – e in ogni gara ci riproponiamo con la stessa voglia e passione. Abbiamo buttato così tanto sale che ormai stiano “bruciando” l’erba (ride), ma questo nostro gesto è diventato parte integrante delle gare della squadra».

Nella precedente stagione ha fatto il giro d’Italia la sua celebrazione con una “A” gigante tra le mani, entrando a pieno titolo anche lui nella storia di questa squadra.

«Mi fa piacere, ho visto le mie foto in giro per il web così come sulle testate giornalistiche. Tutto nasce dal mio lavoro, lavoro con l’azienda Poliproget, e da li abbiamo deciso di produrre prima lo squalo rossoblu, creato da Emiliano Ranieri e definito nei particolari da noi, che è sempre presente allo stadio sotto la curva sud nel lato tribuna scoperta e successivamente mi sono dilettato nella produzione di una lettera A da portare allo stadio».

Una salvezza nella quale ancora stenta a credere, ma sempre cullata nel cuore del tifoso. Una speranza che viene dal cuore che andava a cozzare con la razionalità dello sport.

«Io ho sempre detto che il Crotone si sarebbe salvato, cosa che credo che succederà anche in questa stagione, anche perchè noi siamo il 12esimo uomo in campo e diamo quel qualcosa in più non indifferente, un plauso infatti va fatto ai ragazzi della curva che ci mettono anima e passione, sono dei ragazzi favolosi. Credo che ci siamo salvati e ci salveremo ancora, a ripensarci ancora stento a credere all’impresa che abbiamo compito, solo a pensarci mi vengono ancora i brividi, quella sera contro la Lazio non sapevamo se dovevamo ridere o piangere, emozioni uniche ed indescrivibili».

Una stagione iniziata bene, anche se ora la squadra sta risentendo di qualche momento di appannamento. Ma il recente passato mostra come tutto può succedere nello sport e alcune certezze che hanno rafforzato società e squadra conferiscono ancora fiducia nel buon esito del campionato.

«Secondo me ci salveremo, senza dubbio riusciremo a ripeterci, io potrei già salvarmi a Marzo come lottare fino alla fine – ha concluso il tifoso -, non dico che al 100% riusciremo a centrare l’impresa, ma un 80% di chance le abbiamo. Se la squadra gioca come sa e noi tifosi diamo il nostro contributo riusciremo a soffrire meno e a toglierci qualche soddisfazione. Tra i calciatori in rosa alcuni potrebbero fare la differenza ed essere utili, come Crociata, Aristoteles e Festa».



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