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Crotone Calcio | Dopo la restaurazione il morale basso del tifo rossoblù

Michele Affidato- Banner News

Crotone Calcio | Ieri la pioggia è caduta sui pochi presenti allo stadio Ezio Scida nella lotta salvezza, poi vanificata da due episodi particolari: primo il Var che ha fermato il vantaggio dei rossoblù con goal di Maric. Viene riguarda l’azione, è fallo di mano.

Un Crotone debole nella ripresa, con alcuni tifosi che hanno assistito al match i quali rimangono increduli per tre passaggi non portati a termine,  o i cambi tecnici arrivati troppo in ritardo.  Poi il rossoblù Kone cade giù su fallo di Parodi dell’Alessandria:  la speranza del goal per i tre punti, il pubblico fissa la porta sotto la curva ospite,  al dischetto c’è Maric ma Pisseri la blocca; intanto Kargbo la manda fuori. Niente rete.

Nessuna delle due squadre ha fatto molto in campo,  e svanisce così il sogno salvezza per i tifosi: troppa distanza con le altre squadre e, ci è stato detto anche questa mattina,  “non puoi vincerle con questa squadra che si è indebolita invece che rafforzata“.

Gli ultimi eventi hanno visto il Crotone retrocedere dalla Serie A in cadetteria con quasi 100 goal incassati nella doppia gestione Stroppa e Cosmi, mentre quest’anno per molti non c’è l’uomo goal e non c’è un attacco in grado di vincere le partite. Solo due vittorie, ambedue all’Ezio Scida, in ventotto giornate di campionato. Numeri bassi che vedono il Crotone con un piede e mezzo, purtroppo, nella lega di Serie C.  Anche il direttore sportivo Beppe Ursino ieri sera, nella conferenza stampa post gara, ha affermato che è la più grande delusione della sua vita (leggi qui).

Per alcuni è un incubo, altri invece non si spiegano questo passo veloce dalla massima serie al terzo gradino del calcio professionistico: colpa forse delle restaurazioni, già da agosto, che non hanno sortito effetto poichè i nuovi arrivati non hanno fatto meglio di coloro che sono andati via, e perchè sembra a detta di molti che un gruppo vero e proprio non ci sia.  Un periodo brutto, nero, in cui in molti hanno mal digerito non solo i risultati negativi, ma anche la distanza tra la squadra e il tifo che per anni ha fatto la differenza.

La rassegnazione c’è, e la speranza che il prossimo anno si riparta compatti e uniti, senza capogiri, con alcuni giocatori di quest’anno che potrebbero costruire la base della nuova stagione alle porte, e un tecnico che sappia metterli in campo nel loro ruolo e motivandoli.



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