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Amarcord | Caetano Calil: «In rossoblù vissute delle emozioni uniche»

Michele Affidato- Banner News

Amarcord | “…chi ci ha portati in Serie B? chi ci ha portati in Serie B? Calil, Calil, Calil….”, poche parole semplici ma cariche di amrore da parte dei tifosi per uno dei calciatori “simbolo” della rinascita del Crotone. Talento, visione di gioco, freddezza davanti alla porta ma sopratutto “uomo” vero e calciatore della provvidenza.

Due parentesi con grandi soddisfazioni quelle vissute in carriera con con la maglia del Crotone, casacca che ha indossato in Serie C1 e Serie B. Si tratta dell’attaccante Caetano Prosperi Calil, calciatore brasiliano eletto dai tifosi crotonesi “Eroe” in quel di Benevento. Il brasiliano, che di recente ha deciso di concludere la sua esperienza da calciatore, non dimentica il calore e l’affetto dei tifosi crotonesi, le vittorie e le reti siglate con la maglia degli squali.

Passano gli anni, ma rimangono le emozioni, che ricordo conservi di Crotone?

«All’inizio, come tutte le cose nuove, venire a Crotone in Serie C lasciava qualche timore, era da poco che vivevo in Italia. Sono arrivato dal Siena, posso dire di essermi però trovato subito bene. C’erano tanti bravi ragazzi, siamo riusciti a fare gruppo al netto delle difficoltà vissute dalla società. Ricordo che a gennaio in molti andarono via, noi però riuscimmo a resistere alle avversità riuscendo a centrare i Play-Off, abbiamo fatto un vero miracolo sportivo».

Un miracolo che porta il nome di Caetano Calil…

«Così sembra, ma posso dire che la forza di quella squadra stava nello spirito del gruppo. Ho segnato qualche gol, sopratutto nel finale di stagione…».

I tifosi ricordano ancora l’azione della finale Play-Off di ritorno al “Santa Colomba” di Benevento.

«Anche io a distanza di alcuni anni. C’è da dire che quando ti trovi in squadra calciatori con gradi doti tecniche e visione di gioco come Antonio Galardo, che ti riesce a dare una palla di quel tipo sulla testa, tutto diventa più facile».

Da trequartista nel corso delle annate al Crotone hai saputo reinventarti “bomber”, soprattutto nella seconda partesi rossoblù.

«Si, i numeri dicono che in Calabria ho vissuto le mie migliori stagioni sotto l’aspetto realizzativo. Tante gioie personali, ma anche tanta felicità per i tifosi».

Tra i tanti compagni con i quali hai giocato a Crotone rimane indimenticabile la coppia formata con Gabionetta tutta “fantasia brasiliana”.

«Con Gabio ci siamo sempre trovati bene, lui era molto spregiudicato in campo, era un ribelle. Aveva dei colpi spettacolari».

Insieme avete segnato decine di reti.

«Si, ricordo ancora il gol di Gabio contro il Cittadella, un “coast-to-coast” dall’area nostra fino alla porta avversaria. Poi l’esultanza insieme sotto la Curva Sud, bellissimo».

A farti sentire a casa non solo la città di Crotone ma anche la tua famiglia e tua moglie Juliana.

«Mi sono sempre stati vicini nelle annate in Italia. Mia moglie veniva sempre agli allenamenti e si sedeva in quella che era un tempo la Curva Nord. Ricordo che nella semifinale di Arezzo, torneo di Serie C1, venne a guardarmi giocare anche lì».

Di Crotone hai qualche ricordo legato a qualche amico o qualche luogo dove amavate andare?

«Ho una bella amicizia con Mario Sposato che rimane anche a distanza. Posso dire che amavano andare al Lido Degli Scogli, non solo per mangiare ma anche per scambiare due parole».

Restando in tema di “cibo”, in brasile ti sei dilettato ad eseguire qualche ricetta crotonese?

«Magari, lo farei. Ma la materia prima non sarà mai al livello di quella di Crotone, ne viene meno il gusto e dunque bisogna arrangiarsi». Sei rientrato in Brasile, ora di cosa ti occupi? «Mi occupo di scovare e segnalare calciatori, opera di scouting. Speriamo di segnalare in futuro qualche talento anche al Crotone».

Leonardo Vallone



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