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#PordenoneCrotone | Non è ancora tempo di processi e di giudizi, c’è ancora da onorare il campionato

Michele Affidato- Banner News

Qui Crotone | E alla fine la condanna, rinviata ma attesa, è giunta ed è giunta con due giornate di anticipo sulla fine del campionato, segnale questo di come questa fallimentare stagione vada archiviata al più presto per mettere in campo una decisa azione di ricostruzione.

Il Crotone oggi va a Pordenone, in questa gara tra retrocesse, solo per onorare questo campionato e cercare di finire alla meno peggio un torneo ricco solo di polemiche ed amarezze.

L’obiettivo ora è ricostruire, ricostruire tutto a cominciare dal rapporto con la città e con i tifosi. I 2000 spettatori di media di questa stagione sono il segnale preciso che quel sentimento che legava la squadra alla sua comunità si è drammaticamente interrotto, si è passati dalla delusione alla rabbia ed infine all’indifferenza, e quest’ultima è la sensazione più difficile da sconfiggere.

Un’indifferenza nata soprattutto per responsabilità della società e di un allenatore che si è sempre nascosto dietro la presunzione e ha dimenticato, forse troppo facilmente, che lui da crotonese avrebbe dovuto dare di più a questa città.

Questo silenzio stampa ingiustificato è diventato la coperta di Linus di un tecnico e di una società che stanno chiudendo nel modo peggiore questa stagione.

Dopo la partita vinta contro la Cremonese ma che ha sancito il ritorno in Serie C, ci saremmo attesi una conferenza stampa dell’allenatore, giusto per chiedere scusa, giusto per sentirci dire che il sentimento di delusione che sentono i tifosi è comune con quello che prova la società e l’allenatore.

Ma anche questo ci è stato negato!

Oggi a Pordenone il Crotone dovrà fare a meno di Adekanye, Cangiano, Estevez, Mulattieri e Nicoletti. Mister Modesto ripresenterà il suo modulo con più o meno sempre gli stessi interpreti in campo, forse dando un po’ più di spazio a Giannotti e Borello, gli unici due che, nonostante i limiti tecnici evidenti, non si sono mai arresi o se l’hanno fatto, l’hanno fatto per ultimi.

Ma al di là degli uomini che il mister manderà in campo, sarà importante scendere sul terreno di gioco con la giusta grinta e magari con quella rabbia per una retrocessione giusta ma inaccettabile.

Non è ancora tempo per i processi, per le analisi, per le condanne e per le critiche, c’è da concludere il campionato, perché in fondo noi siamo sempre il Crotone e quei colori, quel rosso e blu, non possono fare da semplice spettatore alle partite delle altre squadre.

Giatur



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