#PicernoCrotone | Mister Zauli: «Non abbiamo abbandonato l’idea di arrivare primi»

#PicernoCrotone – Tradizione conferenza stampa pre partita per mister Zauli che presenta la gara di domani contro il Picerno.

L’inizio dell’incontro con i giornalisti non può che essere dedicato al drammatico naufragio di migranti della scorsa settimana, che tanto sconcerto e dolore ha portato in città. Il Crotone, infatti, nei giorni scorsi è stato presente alla camera ardente allestita al PalaMilone per rendere omaggio alle vittime.

«Per me il grande rispetto per le vittime merita che non tutti parlino, deve farlo solo chi ha le giuste competenze. La nostra presenza alla camera ardente è stato un segnale per stare vicino a chi soffre e alle famiglie delle vittime, una presenza da essere umani che hanno vissuto da vicini questo dramma. Siamo stati lì pochi minuti ma sono convinto che ognuno di noi dentro di sé aveva una tempesta di emozioni. Questa è stata la nostra volontà: testimoniare il nostro affetto alle persone che soffrono».

Zauli subito dopo è entrato nel vivo delle tematiche della partita.

«Sotto la mia gestione abbiamo fatto due partite. E noi ogni giorno studiamo una parte della partita, capiamo cosa dobbiamo migliorare e, nello stesso giorno, andiamo in campo per migliorare e correggere proprio quella parte. Ogni partita, quindi, per noi è motivo di crescita, a cui si arriva anche tramite il risultato, perché vincere fa crescere l’autostima dei giocatori, e l’autostima del giocatore fa tutta la differenza del mondo, per cui giocare bene e portare a casa il risultato è il nostro compito. E questo è il percorso che facciamo. La trasferta di Picerno la considero difficile come quella di Francavilla. Andiamo in un campo in cui il Picerno ha fatto la sua maggior parte di punti. Una squadra che è allenata per giocare bene, in modo propositivo, E noi cercheremo di fare altrettanto. Noi abbiamo un percorso più lungo. L’ho detto ai ragazzi: noi dobbiamo fare più punti possibile, lo so che c’è un po’ di rammarico. La città e la società avrebbero voluto lottare fino all’ultimo secondo per la prima posizione. Ma bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, anche perché piangersi addosso perché non siamo arrivati primi non ci porterebbe da nessuna parte. Questa squadra si è conquistata un secondo posto molto importante. Quindi noi dobbiamo essere intelligenti, furbi e competenti per sfruttare al meglio il periodo che abbiamo davanti per arrivare in modo ottimale agli eventuali playoff. Perché anche questa è una possibilità per andare a fare il derby contro il Catanzaro anche in Serie B».

L’allenatore rossoblù torna anche sul suo modulo.

«Quando ho deciso di cambiare, il passaggio più delicato è stato il passaggio dal centrocampo a tre a quello a due. Hai più distanza da coprire e i difensori centrali hanno meno schermata, più confronti nell’uno contro uno e quindi è anche più dispendioso per loro. Ci sono dei ruoli che sicuramente hanno bisogno di più tempo per abituarsi a questo nuovo assetto. Ma sono convinto che giocando con questo modulo possiamo sfruttare meglio l’ampiezza, la pressione in avanti. Noi non abbiamo abbandonato l’idea di arrivare primi. Oggi è difficilissimo, sembro un pazzo a dirlo, ma il calcio mi ha insegnato che può succedere di tutto. Il nostro compito è quello di affrontare tutte le partite per vincerle. Poi se il nostro avversario sarà stato bravissimo noi gli batteremo le mani e saremo pronti a voltare pagina per affrontarlo di nuovo l’anno prossimo tramite i playoff».

Il Picerno viene da tre risultati utili in casa e da 236 minuti di porta inviolata: una difesa molto solida.

«Rispettiamo l’avversario e i tanti pregi che hanno. Una squadra che è sempre propositiva, con il suo 4-2-3-1, una squadra che gioca bene, ha una buona classifica, con giovani importanti che stanno crescendo bene. Si stanno giocando l’accesso ai playoff. Giocano anche su un campo sintetico. Una squadra che ha numeri importanti. Ma tutto questo per noi non può rappresentare un alibi. Noi dobbiamo cercare di fare la nostra partita, giocando nella metà campo avversaria, cercando di farli palleggiare il meno possibile, cercando di rubare palloni importanti per cercare di fare gol, che poi è ciò che non ci è riuscito nella nostra ultima partita. Mi aspetto di vedere miglioramenti sia nel risultato che nel gioco. Alla Squadra ho cercato di trasmettere la responsabilità di andare a correggere ciò che non ha funzionato con la Turris. Questa è l’unica strada che conosco per migliorarci come gruppo».

Più importante vincere o crescere nel gioco?

«Non si può scegliere tra le due, l’obiettivo è di portarle entrambe a casa. La società ha creato una squadra competitiva, e per esserlo ancora di più io non devo avere solo undici titolari ma molti di più, quindi cercherò di far sentire tutti i giocatori importanti, ma non lo dico ai microfoni, dovrò dimostrarlo giorno dopo giorno».

L’infermeria si comincia a svuotare.

«Golemic è rientrato da un’influenza un giorno fa, si aggrega alla squadra ed è disponibile. Awua sta facendo allenamenti personalizzati, deve fare ancora una visita di controllo e spero che settimana prossima possa rientrare in gruppo».

Il mister non si tira indietro nemmeno quando si parla dei singoli a cominciare da D’Errico e Kargbo.

«Li ritengo due giocatori veramente importanti per questa squadra. Sono giocatori con cui parlo molto e in modo molto franco, gli ho detto che so benissimo chi ho gratificato in queste due partite e chi no. D’Errico sta ritrovando la condizione, abbiamo parlato a quattr’occhi, il ragazzo sta facendo un salto di qualità negli allenamenti e io sono certo che può essere un valore aggiunto per questa squadra. Il ragazzo deve mettere dentro tanti allenamenti di qualità come sta facendo per poter poi far vedere le grandi qualità che ha e sono tante. Per Kargbo vale lo stesso ragionamento. Lo ritengo un titolare. Conosco il suo percorso e le sue qualità e lo porterò allo stesso livello di quelli che stanno giocando».

Giatur