NOTIZIE ROSSOBLU
Fenomenologia di Alex Cordaz, per un’introduzione all’acronimo ϘΡO
Non vi è solo il tatuaggio indelebile sul corpo del capitano Alex Cordaz, nato a Vittorio Veneto il primo gennaio del 1983 e in squadra con il Crotone Calcio dal gennaio del 2015, ma la stessa scritta ϘΡO sulla fascia da capitano e sui guanti da portiere. ϘΡO fu inciso nelle prime monete coniate a Kroton nel 530 Avanti Cristo, al fianco dell’emblema cittadino del tripode delfico. L’acronimo identitario della città di Kroton è stato raffigurato inoltre nella parte posteriore della maglia di calcio del Football Club Crotone, vessillo che i calciatori della squadra calabrese indossano in ogni partita.
Sul braccio destro, dove il massimo difensore del Crotone indossa la fascia da capitano con la stessa scritta, ha tatuato l’identità della città ϘΡO, a cui è molto legato e dove ha fatto nascere i due figli, Beatrice e Santiago, sulle sponde joniche dove fu fondata la città e dove, Pitagora di Samo, decise di fondare la scuola matematica.
Il 18 gennaio del 2019, quando il Crotone cominciava la rimonta per tentare la sperata salvezza in cadetteria dopo due anni di Serie A (Davide Nicola, Walter Zenga), Alex Cordaz si è recato presso la tomba del capitano Ezio Scida (maglia numero 4) dell’US Crotone insieme al tecnico Giovanni Stroppa deponendo sul busto marmoreo del mediano del Crotone la fascia con l’acronimo ϘΡO, da capitano a capitano. Successivamente, da leader, dopo aver omaggiato Scida con un mazzo di fiori, ha saputo unire ancor di più il gruppo per raggiungere l’obiettivo salvezza al termine di un difficile campionato di Serie B. Giovanni Stroppa riguardo la visita alla tomba del capitano che ha dato la vita per il Crotone, morendo sulla strada per Castrovillari prima di un’amichevole, ebbe a dire: “Ezio Scida è un riferimento importante per Crotone non solo per quanto concerne il passato ma anche e soprattutto perché è un simbolo per la città”.
E chissà quante altre volte la città di Crotone e tutti i suoi figli esulteranno ancora una volta tra le mura dello stadio Ezio Scida, accompagnati dalle note di Rino Gaetano, ricordando che i colori del Crotone e di Crotone sono vessilli indelebili che raccontano il nostro passato e che, anche per chi viene da fuori Crotone, è un onore poterli indossare.
Danilo Ruberto
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