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Stadio “Ezio Scida”: si cerca una nuova autorizzazione

Michele Affidato- Banner News

Continua a tenere banco in casa pitagorica la tematica stadio, un problema al quale trovare una soluzione nel minor tempo possibile in modo da garantire alla formazione rossoblu il normale utilizzo dell’impianto cittadino, che ad oggi, rappresenta un caposaldo dal quale ripartire per tentare la difficile ma non impossibile scalata alla massima serie.

A parlare dei possibili risvolti della tematica è l’assessore all’Urbanistica con delega alla Pianificazione e Regolazione Impiantistica Sportiva, Salvatore De Luca. «Non ci sono state negli ultimi giorni novità relative alla stipula del protocollo d’intesa congiunto tra l’amministrazione comunale e la società Crotone Calcio, questo è dovuto al fatto che per la sua predisposizione prevede più tempo del previsto in quanto rappresenta un atto delle implicazioni molto importanti, stiamo aspettando in questo senso gli esiti di alcuni rilievi che sono stati commissionati dalla società pitagorica e stiamo continuando a lavorare sulla bozza relativa al protocollo d’intesa che dovrebbe essere pronto all’incirca nella nuova settimana, in modo da poter essere circolarizzata e con la quale chiedere un incontro alla Soprintendenza, anche alla luce della relazione tecnica che è attualmente in corso di realizzazione».

Nell’eventualità in cui la Soprintendenza possa rigettare questa relazione tecnica, respingendo la richiesta di una nuova autorizzazione, qualche strada intenderà percorrere l’ente comunale? «Bisognerà puntare su uno stadio che possa essere caratterizzato da una capienza ridotta – sottolinea Salvatore De Luca -, si verrebbero sicuramente a creare dei problemi rilevanti legati alla predisposizione degli spogliatoi o di aree che sono inglobate all’interno della struttura dell’attuale Tribuna Coperta. Non sarebbe tutto sommato “questo” il vero problema, in quanto una soluzione alternativa potrebbe essere anche trovata ma il fatto che non si può contemplare una ipotesi di resistenza ad oltranza da parte della Soprintendenza, attuata a prescindere dagli intenti e dalle documentazioni realizzate per venire incontro ad ogni genere di necessità, sarebbe un venire meno ad una regola di buon senso».

Una riscoperta del patrimonio storico e archeologico che vede la stessa amministrazione comunale impegnata a pieno regime. «Credo sia legittimo che la Soprintendenza voglia ricevere delle risposte concrete – rilancia l’assessore all’Urbanistica-, voglia vedere tra l’altro un cronoprogramma realistico e sopratutto voglia comprendere il progetto, scongiurando eventuali danni arrecati ai reperti sottesi all’area, ma siamo fiduciosi del fatto che una volta data risposta a tutte queste richieste la stessa Soprintendenza possa posizionarsi dalla nostra parte seguendo ovviamente il percorso che possa far camminare di pari passo la valorizzazione dell’area con il percorso sportivo intrapreso dalla città».

Nelle scorse settimane si era aperta la porta ad una costruzione di un impianto che potesse “veder la luce” assieme ad una ipotesi di “brand-naming”, una ipotesi che sembra essere tramontata con la perdita della Serie A. «La nascita del nuovo stadio e il suo costo dipenderà prima di tutto dall’individuazione dell’area, dallo studio di fattibilità che verrà commissionato dalla società di calcio e dalla conseguente capacità finanziaria che la stessa dovrà dimostrare in funzione dello studio di fattibilità realizato – ha concluso Salvatore De Luca -, oggi è presto per parlare di cifre o di coperture finanziarie, tutto è in una fase embrionale. Nelle scorse settimane si era parlato di una ipotesi di “brand-naming”, con la cessione del nome del nuovo impianto ad Eni, ma questo sembra essere sfumato con la contestuale perdita della categoria da parte della società crotonese. Al momento sul tavolo esistono diverse soluzioni di struttura finanziaria, tutte praticabili ma ancora in fase di analisi».



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