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Serie C | La Lega Pro da troppo tempo orfana di un’autentica opera di rinnovamento strutturale

Michele Affidato- Banner News

Serie C |Con la disputa delle partite valide per il trentottesimo turno si è ufficialmente conclusa, nella giornata di domenica 23 aprile, la regular season del campionato di Lega Pro 2022/2023. Un torneo anomalo, che ha visto, nel Girone C, i vicini di casa di Crotone e Catanzaro risplendere letteralmente di luce propria, non dando mai modo di dubitare della loro conclamata superiorità nei confronti di tutte le altre compagini, largamente distaccate in classifica sin dalle prime battute.

Dando uno sguardo alla griglia finale, a sorridere è con estremo merito il Catanzaro di Mister Vivarini, che chiude il campionato con 96 punti e una differenza reti da record con più di 100 gol realizzati, facendo registrare il miglior rendimento tra le formazioni capaci di ottenere la promozione diretta in virtù delle vittorie nei rispettivi gironi, e superando di ben 16 lunghezze la formazione Pitagorica.

I rossoblù, letteralmente beffati da un Catanzaro in stato di grazia si troveranno costretti dunque a disputare i Playoff, al tramonto di una stagione esaltante che li avrebbe visti primeggiare (anche comodamente) nel girone A capitanato dalla Feralpi Salò e classificarsi ad una sola lunghezza di distanza dalla Reggiana, campionessa del Girone B.

Uno scenario paradossale che, fotografa un format quantomeno discutibile e da troppo tempo orfano di un’autentica opera di rinnovamento strutturale.

Il Crotone Calcio, che deve lo straordinario risultato sportivo alle guide tecniche di Franco Lerda prima e di Lamberto Zauli poi, si vede invischiata nella convulsa ed imprevedibile roulette dei playoff, e poco importa se abbia ottenuto, tanto per fare un esempio, ben 15 punti in più del Pescara classificatosi al terzo posto.

Appare eccessivamente penalizzante, dunque, che una società da anni presa ad esempio per gestione sportiva e risultati di campo, meticolosamente accurata nella manutenzione delle proprie strutture e per parere unanime riconosciuta come ”grande” del calcio cadetto, debba vedere il proprio destino incrociato con realtà calcistiche che, sia pure per colpe non esclusivamente proprie, distanziano e non di poco le potenziali prospettive dell’Fc Crotone Calcio.

Impianti fatiscenti, stati dirigenziali improvvisati con scelte di campo fortemente condizionate da pressioni esterne sono solamente alcuni degli emblemi di una Lega pro letteralmente a due, tre velocità diverse.

L’assenza di concrete prese di posizione in questo senso costringerà , per tornare ai fatti di casa nostra, i ragazzi di Zauli a disputare un altro vero e proprio campionato per ottenere un traguardo che probabilmente avevano già ampiamente dimostrato di meritare. Francamente insufficiente il ”contentino” di partire dai quarti (che per i pitagorici saranno di scena sabato 27 maggio) avendo per così dire ”abbonati” i primi due turni. Un vantaggio evidente? Certo, ma ampiamente non bastevole per quanto fatto vedere sul terreno di gioco in 38 partite.

La sensazione preponderante è che si necessiti di un modello che riclassifichi le società e le compagini partecipanti sulla base di parametri più rigidi e razionali, che permettano in altre parole di poter livellare al rialzo l’andamento dei singoli gironi, disincentivando così l’esistenza di scenari di evidente squilibrio tecnico, finanziario e strutturale.

Lo specchio di una gestione approssimativa, che pure dovrebbe vedere nel calcio la terza industria del paese, ed invece finge che sia sufficiente preoccuparsene solo ad alti livelli, dimenticando quanto, per regalare un prodotto di sempre maggiore qualità, sia fondamentale intervenire sulle fondamenta.

Staremo a vedere.

Giuseppe Cizza



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