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Serie B | Il Crotone ora è un laboratorio di Calcio nelle mani sapienti di mister Marino

Michele Affidato- Banner News

Qui Crotone | Dodici partite giocate, metà girone di andata superato, otto punti conquistati, con una sola vittoria, cinque pareggi e ben sei sconfitte, 13 i gol realizzati e 22 quelli subiti, cambio dell’allenatore con l’esonero di Francesco Modesto e l’arrivo di mister marino, questo il ruolino di marcia del Crotone in questa stagione di Serie B, una stagione che era cominciata con altre ambizioni e altri propositi.

Tanti errori, forse troppi, evidentemente la prima retrocessione dalla massima serie non ha insegnato molto all’ambiente rossoblu.

Il presidente Vrenna, in estate, ha deciso di ricostruire squadra e ambiente: via i “vecchi”, tranne proprio chi non aveva mercato, largo ai giovani a cominciare dall’allenatore esordiente nella cadetteria.

Una scommessa che poteva portare altri frutti, ma che, ad oggi, ha messo in piedi soltanto una situazione di crisi da cui, con urgenza, bisogna rialzarsi, e farlo già dalla prossima giornata a Perugia contro i grifoni.

Quest’estate il Crotone non ha deciso di rinunciare soltanto a Simy e Messias, gioielli di mercato che, però, poco hanno fruttato, per ora, alle casse rossoblu, ma la società pitagorica ha anche deciso di disfarsi di tanti uomini, tra cui capitan Cordaz. Di certo alla richiesta dell’Inter era quasi impossibile dire di no, ma la partenza del capitano ha lasciato un vuoto non soltanto in campo, ma soprattutto nello spogliatoio. Cordaz era il Crotone, l’uomo della società, il capitano che trasmetteva alla squadra i valori di questa società e di questa città.

Purtroppo, nessuno nella rosa attuale del Crotone riesce a svolgere questo ruolo.

Ora tocca a mister Marino, uomo del Sud che al Sud ha sempre fatto bene, ridare un’anima a questa squadra.

E le prime due partite hanno già messo in evidenza il tocco dell’allenatore che si è visto non soltanto nel cambio di modulo, passando dalla difesa a tre a quella a quattro, ma soprattutto nella capacità di reazione della squadra, fino a quel punto un po’ troppo sulle gambe quando le partite si mettevano male. Ed invece contro il Frosinone e contro il Monza, due avversarie non proprio facili, quello che ha colpito è stato proprio lo spirito di reazione della squadra che non ha mai mollato e ha saputo reagire e stringere i denti, caratteristiche ancora più evidenti in quei ragazzi che sono subentrati a partita in corso e che hanno saputo dare il proprio contributo.

Tatticamente mister Marino ha già modificato il suo Crotone trovando immediata disponibilità nei suoi giocatori.

La difesa a quattro può diventare il punto di forza di una squadra che nel reparto arretrato ha avuto, negli ultimi anni, il vero tallone d’Achille. Canestrelli, Paz, Cuomo e Nedelcearu danno sostanza al centrodifesa, il problema, forse è più sugli esterni. Con Mogos ai box per infortunio, le scelte dell’allenatore sono contate: Sala a sinistra e Molina ovunque, con il centrale rumeno che può adattarsi anche sulla fascia. A gennaio serviranno altri due interpreti, ma per ora possiamo cavarcela così.

La mediana è il pezzo pregiato del Crotone: Zanellato, Vulic, Donsah, Benali e Estevez solo a pronunciarli fanno paura, e quando anche gli ultimi due torneranno a disposizione allora il mister potrà divertirsi, dando anche il tempo a due giovani promesse come Rojas e Schirò di maturare e crescere.

L’attacco è il vero rebus in mano a Marino. Mulattieri sembra bloccato, e la sua verve realizzativa sembra sia stata sostituita da una “cecità” sotto porta che non gli fa più vedere la rete. Maric come esterno sembra sprecato, ma bisogna fare di necessità virtù, Kargbo, Jawara e Oddei devono ancora crescere.

Ci vuole tempo, tanta pazienza, il problema è che la classifica non ci aspetterà per molto, ma queste cose mister Marino le sa bene.

Giatur



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