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Iniziano quindici giorni di fuoco per capire le ambizioni rossoblu

Michele Affidato- Banner News

Si riparte! Dopo la sosta per le nazionali, ecco arrivare quindici giorni di fuoco in cui il Crotone scenderà in campo per ben quattro volte: domani contro il Torino, sabato prossimo a Roma contro i giallorossi, mercoledì successivo a Genova contro la Sampdoria e infine domenica 29 di nuovo allo Scida contro la Fiorentina. Quattro partite contro squadre di livello che metteranno alla prova le reali ambizioni della squadra di Nicola.

Il mister in questi giorni è stato impegnato a cercare soluzioni offensive, vista la delicata situazione dell’attacco rossoblu orfano di Tonev, in via di recupero, e Tumminello, che rivedremo in campo solo a fine campionato. Non volendo mettere mano al mercato degli svincolati, il Crotone dovrà fare di necessità virtù, contando soltanto sul materiale umano a disposizione.

Le scelte di Nicola non saranno facili, perché ogni uomo del reparto offensivo offre qualità, poche, e difetti, tanti, ma nessuno riesce a convincere, almeno finora, appieno. Budimir è l’attaccante che serve di più la squadra. La sua capacità di corsa e di sacrificio e le sue doti atletiche consentono ai rossoblu di difendere alti e di far salire la squadra quando si è in difficoltà, ma ad oggi il ”cigno di Zenica” non ha ancora trovato il gol, e questo pesa sul suo rendimento. Simy, in gol a Ferrara contro la Spal, sembra troppo lento e macchinoso, anche se ha quella capacità di segnare quei gol, pochi ma pesanti, che, l’anno scorso, hanno portato punti importantissimi in ottica salvezza.

Trotta è ancora oggi un UFO, un oggetto misterioso che non trova mai la palla e il cui rendimento 0 lascia molto a desiderare. Il napoletano, di proprietà del Sassuolo, ha caratteristiche fisiche e piedi buoni potenzialmente devastanti, ma fino ad ora di tutto questo si è visto ben poco, anzi, troppo poco. Stoian e Nalini sono due seconde punte inventate. In realtà entrambi, oggi, sono devastanti se partono dalla fascia e hanno campo davanti a sé per far esplodere la loro velocità e soprattutto poter sfruttare le loro indiscusse qualità tecniche.

Al centro vengono sacrificati, ma hanno i piedi buoni per poter riuscire a diventare importanti anche in questa zona del campo. Gli altri reparti hanno, invece, trovato la cosiddetta quadratura. In difesa Sampirisi e Martella occupano bene le due fasce, mentre Ajeti e Ceccherini formano una coppia centrale arcigna e difficile da superare. A centrocampo Rohden è il solito “macinakilometri” sulla corsia di destra, Barberis e Mandragora offrono geometria, corsa e grinta alla mediana, a sinistra il folletto Stoian è come sempre imprevedibile.

Giatur



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