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Tifosi in RossoBlu

I Tifosi Rossoblù | Da Roma a Crotone, al cuor non si comanda: Matteo e la sua emozionante storia

Michele Affidato- Banner News

I Tifosi rossoblù | E’ una di quelle storie belle da raccontare quella del giovane Matteo Catucci, 17 anni, figlio di mamma Marianna e papà Marco entrambi di Roma, quartiere VIII (Tuscolano). Come può un ragazzo non di Crotone innamorarsi a distanza del Crotone? La risposta è semplice: viene dal profondo del cuore, come l’amore di tutta una vita.

Lui, come detto alle prese con gli studi non disdegna nel seguire gli squali anche in trasferta. E’ lui stesso a raccontarci come è nata questa passione, accresciuta nel tempo.

Ciao Matteo, prima di tutto. Come nasce la tua passione per il Crotone?

Tutto nasce dall’album delle figurine calciatori Panini del 2010/2011 quando vidi per la prima volta la squadra del Crotone. Come colori aveva il rosso, che è il mio colore preferito, lo squalo come simbolo, che è il mio animale preferito, e il numero quattro del capitano Antonio Galardo, che è il mio numero preferito. Da lì in poi inizia la passione vera e propria per il Crotone e per il capitano. Nel Natale 2012 chiesi a Babbo Natale una maglia del Crotone di Galardo. Mia madre fece fatica per averla, ma grazie ad un amica riuscì ad ottenerla, con tanto di dedica che recitava “a Matteo con tanto affetto Antonio Galardo”. Inutile dire che mi commossi e iniziai a piangere subito dopo aver letto la dedica, e corsi da mio padre ad abbracciarlo, non so spiegare perché, ero semplicemente emozionatissimo e senza parole. È stato un Natale memorabile dove tutta la famiglia ha pianto per questo gesto così bello fatto da Antonio per me.

Da quanto tempo segui gli squali?

Come tutti sappiamo quando si è piccoli non ci si ricorda proprio tutto. Facendo un viaggio nei ricordi, e con le foto e i video a disposizione, posso dire approssimativamente che iniziai a seguire e a capire veramente il Crotone nella stagione 2012/2013. Purtroppo, non potevo vedere mai le partite ma solo la Diretta goal, perché Sky al tempo non deteneva i diritti televisivi. Ma non mi sono mai perso un risultato o una Diretta goal quando la trasmettevano. La mia prima trasferta fu invece a Latina, dove un tifoso mi regalò i pantaloncini, presi sul momento, lanciati da Nadir Minotti. Mentre un altro tifoso mi disse: “ti regalo questa sciarpa, a patto che tu rimani per sempre del Crotone” e così fu. Quel patto per me è stato l’inizio vero e proprio dell’amore verso il Crotone. Successivamente quando Sky iniziò a trasmettere le partite (2013/2014) del Crotone, ogni sabato o domenica occupavo il divano per vedermi la partita in TV. E tutt’ora quando posso vado in trasferta a sostenere la squadra, come ad esempio a Terni nel 2015/2016, a Pisa, Perugia, ecc.… insomma dove riesco ad arrivare, arrivo.

Quali sono le gare che ti sono rimaste impresse nei Ricordi?

Indubbiamente la primissima gara che mi rimase impressa fu quella di Latina dove feci la mia prima trasferta, uscì dallo stadio piangendo poiché il Crotone perse, ma mi consolarono i tifosi che sono stati gentilissimi con me. Un’altra gara che ricordo molto bene, ma che vidi in TV fu Reggina 1-4 Crotone. Un derby pazzesco dove ricordo un Crotone bello da vedere e forte in campo. Quel Crotone per me rimane uno dei migliori degli ultimi anni a livello di giocatori, basti pensare ad atleti come Bernardeschi, Cataldi, Pettinari ecc…. Poi non posso assolutamente scordarmi Ternana 1-2 Crotone. Quella fu la mia terza trasferta, andai con papà e un suo amico di nome Mauro (proveniente da Artena). Appena entrato allo stadio ero euforico. E avevo davanti a me un gran tifo, ed una squadra forte che da lì a poco sarebbe venuta in serie A. Ricordo perfettamente i minuti che precedevano il goal di Federico Ricci del 2-1. Io piangevo perchè stavamo pareggiando, e Mauro mi disse:  “Tranquillo Matteo, io me lo sento, adesso il Crotone segna”. E fu proprio pochi minuti dopo che quel ragazzo romano, col numero 7 sulle spalle, mi fece impazzire di gioia. Ho ancora impressa l’immagine dei tifosi che andarono incontro a lui dopo che corse sotto il settore ospiti per dedicarci il goal. E sempre in quella partita, Palladino mi diede i suoi pantaloncini, che ancora oggi custodisco con cura.

Da Roma in giro per l’Italia al seguito degli squali, com’è vivere le gare tra i Tifosi del Crotone?

Ho fatto circa 10 trasferte e devo dire che il tifo è sempre stato caldo ed accogliente con me. Soprattutto a Latina e Terni quando ero bambino. Quante foto e quanti baci e abbracci che ho ricevuto da parte dei tifosi. Ricordo quando entrai per la prima volta nel settore ospiti a Latina. Un ultras mi chiese come mi chiamavo, risposi col mio nome. E iniziò ad intonare un coro dicendo: “e Matteo uno di noi” e tutti i tifosi replicarono a seguito. Un gesto davvero bello che mi ha suscitato un senso di appartenenza ai colori. Come tifo le persone sono molto cordiali e gentili, si sente molto quanto conta per loro il Crotone come squadra. Devo però assolutamente menzionare un ragazzo che ha alimentato la mia passione per il Crotone. Antonio Manfreda, grazie a lui (conosciuto a Terni), che mi prendeva sempre i biglietti, sono riuscito a vedere numerose sfide giù a Crotone. E grazie alla sua gentilezza e amore verso di me, abbiamo stretto una grande amicizia intensa, devo davvero molto a lui come persona, un uomo che rimarrà per sempre impresso nella mia vita.

Qual è il messaggio che vuoi dare a tutti i tifosi del Crotone, perché si deve amare questi colori?

Crotone innanzitutto è una città, non è un luogo malfamato come molti, poco informati e spesso in malafede, purtroppo credono. Bisogna aprile la mente e lasciar perdere tutti gli stereotipi per capire veramente cos’è Crotone. Io sinceramente sono una persona aperta mentalmente e non ho mai dato peso agli stereotipi, per questo amo Crotone come città e come squadra, perchè fatta da persone vere, di cuore, gentili. Un popolo davvero generoso che è disposto a darti ciò che  ha, sempre. Bisogna amare questi colori  solo se veramente riesci a percepire cosa è il Crotone. Il messaggio che voglio lanciare a tutti i tifosi è di non mollare mai, e alle nuove generazioni di tifare per le squadre della loro terra natia. Perchè bisogna sempre sostenere coloro che lottano per  far vivere momenti di gioia ai propri tifosi”

Ringraziamo il giovane Matteo, mamma Marianna e papà Marco per la gentile disponibilità.



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