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Giuliano: «Crotone squadra di lottatori, salvezza ancora possibile»

Michele Affidato- Banner News

Una parentesi fortunata coincisa con il primo approdo nel calcio di alto livello. Per due stagioni e mezza il centrocampista Ferdinando Giuliano è stato uno dei talenti della rosa pitagorica. Oggi a distanza di alcuni anni conserva bei ricordi della sua militanza che lo ha portato in pianta stabile a militare, da protagonista, in cadetteria.’

«Sono arrivato dopo l’esperienza tra i dilettanti della Pro Vasto nel campionato di Serie C 2003-2004 sotto la guida del tecnico Gian Piero Gasperini. Un arrivo fortunato visto che sono riuscito ad approdare per la prima volta in carriera in un torneo professionistico con una squadra di alto livello come il Crotone. In quel campionato abbiamo dato battaglia fino all’ultima giornata al Catanzaro,  riuscendo fortunatamente a centrare la promozione in cadetteria al termine dei Play-Off».

Un arrivo in una città che lo ha fatto subito ambientare.

«Mi sono trovato bene sotto tutti i punti di vista, sono stato due stagioni e mezza e mi sono ambientato subito».

Tra le gare disputate una rimane impressa nei ricordi.

«Il primo anno in cui sono arrivato abbiamo vinto subito il campionato, ma se devo scegliere una gara direi la partita di ritorno contro il Catanzaro. Il clima di Crotone a fine maggio, inizi di giugno è caldo torrido, la conquista dei Play-Off fu un grande risultato».

Tra i compagni di squadra di quelle stagioni l’ex centrocampista pitagorico conserva ancora oggi alcune amicizie.

«Al di là del legame che mi lega con Gianpaolo Ciarcià, ogni tanto sento Matteo Paro, Ivan Juric, ogni tanto qualche messaggio con il mister Gian Piero Gasperini. Purtroppo il calcio viene e và, e ognuno segue la sua strada».

Un ambiente quello del tifo crotonese che all’arrivo di Ferdinando Giuliano era sfiduciato, reduce da un campionato, quello precedente, nel quale la squadra puntava alla promozione diretta e nonostante i grandi nomi non riuscì nemmeno a raggiungere i Play-Off di Serie C1.

«La tifoseria non era presente come ora, ma era una cosa normalissima che succede ciclicmente in tutte le piazze. Nella mia stagione, quella successiva a questa sfortunata, con una squadra “normale” si riuscì a centrare l’obiettivo che era sfumato al gruppo dell’anno prima. Ci siamo tolti belle soddisfazioni e poco dopo il tifo prese nuovo vigore. Non posso che parlare ben sia dei tifosi che della società».

Dopo alcune stagioni gli “squali” sono arrivati in Serie A…

«Ad essere sincero mi aspettavo questo traguardo. Il Crotone ha una dirigenza fatta di persone serie, che sanno programmare e che capiscono di calcio. La fortuna capita, ma bisogna essere bravi a cercarsela con una serie di componenti che hanno portato il gruppo di Ivan Juric a vincere la Serie B».

Lo scorso anno il Crotone è riuscito a salvarsi all’ultima giornata, quest’anno prosegue la lotta salvezza con ancora i pitagorici immischiati nel gruppone.

«Secondo il mio punto di vista tutto rimane ancora in gioco, ci sono ancora 24 punti a disposizione in queste ultime 8 giornate. Le difficoltà ci saranno per tutte, per il Crotone così come per le altre formazioni. Sono conclusi i tempi dei risultati scontati, in Serie A tutto può sempre succedere. Esclusa la Juventus che rimane sopra alla media tutte le squadre possono vincere e perdere contro tutte. Non bisogna dimenticarsi del cammino del Crotone dello scorso anno, bisogna mantenere nervi saldi e giocare gara dopo gara con al convinzione di raggiungere ancora una volta un grande traguardo come la salvezza. Nel gruppo che lotterà oltre all’Hellas Verona, al Crotone e alla Spal vedo ancora in lotta formazioni come Sassuolo, ChievoVerona e Cagliari».



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