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Foggia: «Crotone, squadra consapevole della sua forza»

Michele Affidato- Banner News

Una breve parentesi con la maglia rossoblu, impossibile però dimenticare un torneo importante sotto la guida del tecnico Gian Pietro Gasperini. Arrivato nel mercato di gennaio del torneo cadetto 2005-2006, l’attaccante Pasquale Foggia detto “Il folletto” è riuscito subito a ritagliarsi un ruolo da protagonista collezionando 14 presenze e siglando una rete.

«Venivo da un anno e mezzo di Empoli, di cui uno trascorso in serie A e sei mesi in cadetteria. Essendo del sud avevo sempre avuto voglia di venirci a giocare, Crotone poi è sempre stato nel mio destino perché ricordo che alla mia seconda gara tra i professionisti con il. Treviso feci gol proprio al Crotone. Essendo io uno scaramantico ho voluto quindi a tutti i costi venire in Calabria».

 Una stagione esaltante e una salvezza importante.

«Mi sono trovato molto bene è stata una esperienza bellissima. Sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio. Una salvezza importante visto che a gennaio ci trovavamo dietro di tanti punti. Si era creato il giusto feeling tra la squadra e i tifosi».

Che ricordo conserva Pasquale Foggia della piazza di Crotone?

«Un ricordo spettacolare, perché vivere in una piazza del sud mi ha sempre affascinato, poi mi sono trovato bene in città lo stesso vale per la mia famiglia. Oggi ancora quando si parla spesso capita di ricordare momenti di Crotone».

Una squadra, quella Pitagorica che e reduce dalla sconfitta esterna sul campo della Lazio, squadra nella quale si è reso protagonista in serie A all’apice della sua carriera.

«Il Crotone va ricordato per il “miracolo” fatto lo scorso anno dove ha comunque gettato le basi per giocare anche in questa stagione un torneo dignitoso. Per una piazza come quella rossoblu credo sia il massimo poter vivere ogni settimana incontri di questo valore. Sto ammirando giornata dopo giornata una squadra che sembra essere consapevole del percorso che dovrà fare per raggiungere ancora la salvezza, un gruppo che è capace di leggere i momenti critici del campionato ma che sa come viverli. Credo che ci sarà una lotta salvezza viva fino all’ultima giornata coinvolgendo forse anche altre formazione possono essere avvicinate da quelle in basso».

Quale gara ricordi in modo particolare tra quelle svolte a Crotone?

«Ricordo quella contro il Perugia, giocammo in casa, io feci una partita importante e ricordo che in ogni mia azione arrivava il boato della Curva Sud, una gara con delle sensazioni che mi sono rimaste dentro».

Qual è secondo l’esperienza di campo di Pasquale Foggia il segreto, quell’arma vincente che ha permesso al Crotone di raggiungere obiettivi così importanti?

«Da esterno ma anche da calciatore che ha vissuto la piazza direi che il segreto del Crotone è la società, nel saper programmare e individuare ogni anno elementi giusti per la crescita congiunta della società e del lato prettamente agonistico. Poi negli anni questo lavoro paga e il Crotone dopo tanti anni di calcio ha ottenuto come premio l’approdo in serie A. Il merito va dato al presidente e al direttore sportivo Beppe Ursino».

Un messaggio di saluto va infine ai tifosi rossoblu.

«Io rimango legato ai tifosi del Crotone, tantè che anche a casa mia non perdo occasione di cantare quel coro che mi è rimasto impresso “Oi ma chi d’è su Cutron…oi ma.. oi mammicè” (ride), quindi ancora oggi ricordo quei momenti con affetto».

L.V.



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