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#CrotoneComo | Quando Ciccio Modesto ha fatto sognare la sua città

Michele Affidato- Banner News

Il caldo comincia a farsi sentire in Calabria, con le prime maniche corte e la voglia di recarsi a mare. Una stagione già calda, con il Crotone che corre come un treno e che, da lì a poco, sarebbe finito su tutte le testate nazionali.

Lo stadio Ezio Scida conteneva 10 mila persone. C’era la corsa ai biglietti, per vedere lo squalo correre e conquistare, per la prima volta, la Serie A. Non sembrava vero, soprattutto dopo la salvezza precedente con il crotonese Massimo Drago ma, in compenso, con una squadra già formata e consegnata all’ex rossoblù #28 (nella stagione precedente #23) Ivan Juric che la trasformò in un capolavoro, con qualche innesto.

Il Crotone era reduce da 1 punto in due partite: un pareggio in casa con lo Spezia, e una sconfitta in trasferta, con il Cesena di Drago che si aggiudica i tre punti in chiave play off, rimandando la nostra festa con la Serie A. Fu proprio l’ex rossoblù Ciano a fermare Ante Budimir e compagni dal sogno.

Trombette, sciarpe, il tifo più bello per spingere la capolista Crotone in casa, con 74 punti conquistati (il Cagliari 72), frutto di 21 vittorie, 11 pareggi e solo 5 sconfitte, con 56 palloni mandati in rete, e 31 incassati. Il Como di Stefano Cuoghi era ultimo in classifica: durante l’inno ufficiale del Crotone Ma il cielo è sempre più blu, in Curva Sud la coreografia “La notte è finita, questa è un’alba…. l’alba di un nuovo giorno” e poi il boato al 25 del primo tempo quando un tocco di destro ha permesso a Francesco Modesto, crotonese di nascita maglia #23  di firmare l’1-0, trasformato nel raddoppio dall’indomabile Ante Budimir prima del duplice fischio.

Modesto raggiunge la Curva Sud, con i pugni chiusi di vittoria verso il cielo, guardando i tifosi e raggiunto prima da Ricci, poi Ferrari, e da tutta la squadra corsa ad abbracciarlo mentre speaker e crotonesi gridavano: FrancescoModesto! Era l’anno del Crotone, l’anno delle vittorie e della squadra unita: la dirigenza l’11 novembre del 2015, nel primo pomeriggio, presentava l’innesto Raffaele Palladino, l’ex Juventus che proprio al termine di Crotone-Como, finita 2-0, si rivolgeva ai tifosi prendendosi l’applauso. Ma tra il Crotone e la Serie A c’era la vittoria del Trapani, che intanto batteva il Cesena.

Un solo punto, in quattro partite, per la matematica certa: al termine della partita i tifosi si rivolsero su via Giovanni Paolo II e presso la fontana per festeggiare quel soffio che ci separava dal sogno, dall’alba di un nuovo giorno.

Ma il cielo è sempre più blù, esiste solo il Crotone
Danilo Ruberto



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