
Trequartista classe ’98, 24 anni compiuti il 19 novembre scorso, diplomato in ragioneria, Alessio Tribuzzi è un destro naturale che ha mostrato di avere classe, visione e gol nelle proprie corde sin dalle sue prime uscite in rossoblù, ma la cosa non ha stupito, visto che il giovane romano ha sempre dimostrato le sue qualità sin dai primi calci.
Romano di Roma, comincia a giocare proprio con la squadra della sua città, ed indossare quel giallorosso, e tirare calcio nel campo accanto a quello dove si allena Francesco Totti, per un romano non è proprio un dettaglio da niente.
“Sono romano e romanista, – ha ribadito più volte nella sua giovane carriera – quindi inutile dire che il mio modello è Francesco Totti. Per un ragazzo come me aver fatto le giovanili della Roma è stata un’emozione enorme. E poter ammirare i giocatori della prima squadra, noi piccoli ci allenavamo dopo di loro, e quindi vederli giocare da vicino è sempre stato indescrivibile, e poi c’era Totti”.
Dopo gli inizi nella Roma, in cui ha fatto quasi tutta la trafila delle giovanili, Alessio è arrivato al Frosinone nell’estate del 2015, giocando con la Primavera prima di compiere il salto verso il calcio dei grandi. Il ragazzo c’è ma si deve fare le ossa, ed ecco che per lui arrivano due prestiti importanti, in due piazze altrettanto prestigiose: prima il Latina (33 partite, 2 reti e 2 assist per i compagni) e poi l’Avellino, due esperienze che gli hanno permesso di confrontarsi ai massimi livelli del campionato di Serie D, vinto nella stagione 19-20 proprio con la maglia del club irpino. Tribuzzi sogna di seguire le orme dello zio Marco Capparella, ex centrocampista con 263 presenze all’attivo tra i professionisti e bandiera proprio dell’Avellino. I suoi 12 gol abbinati ad altrettanti assist, nelle 40 gare giocate in biancoverde, hanno convinto il Frosinone a riportarlo a casa, per metterlo a disposizione di Alessandro Nesta nella stagione successiva. Con Nesta, Alessio non trova molto spazio, sono solo nove le presenza a fine campionato, ma nella stagione successiva alla guida del Frosinone c’è un altro campione del mondo, Fabio Grosso, e con Grosso in panchina le cose cambiano, Alessio conquista la fiducia del mister e le presenze diventano 25. A
Frosinone resta per tre stagioni, fino alla scorsa estate quando il Crotone decide che è lui l’uomo giusto intorno al quale ripartire, dopo le due retrocessioni consecutive che hanno portato i rossoblù dall’Olimpo del calcio alla Serie C. Alessio ha fatto della duttilità il suo punto di forza. Può giocare sia sulle corsie esterne che da trequartista, ma anche da centrocampista centrale.
Chi è Alessio Tribuzzi?
Sono un ragazzo solare che sta bene con tutti!
Come è nata la passione per il calcio?
Fin da quando ero piccolo a 3/4 anni ho cominciato a dare i primi calci al pallone al parco con mio padre e anche a scuola ho sempre fatto questo sport.
Se non avessi fatto il calciatore, che cosa avresti fatto?
Non lo so… sicuramente avrei continuato a studiare dopo il diploma, ma devo dire che non ci ho mai pensato, il mio focus è sempre stato giocare a calcio.
Roma, Latina, Avellino, Frosinone e infine Crotone, sembra che la tua carriera vada sempre verso sud. Cosa ti hanno dato queste città?
Sono tutti posti dove sono stato benissimo, sia a livello sportivo che a livello umano, sono stato bene ovunque.
Nella tua carriera hai girato tanto e sei stato in tante città. Cosa ti porti umanamente da questi posti?
Sicuramente l’esperienza. Ogni città e ogni squadra in cui sono stato mi hanno lasciato qualcosa.
Conoscevi Crotone prima di arrivare in rossoblù?
Si, certo!
Che impressione ti ha fatto la città?
L’impatto è stato molto positivo, qui a Crotone si sta benissimo, sia io che la mia famiglia stiamo molto bene qui.
Cosa ti ha colpito di più?
Il lungomare, poi qui a Crotone si sta da Dio, fino a 10 giorni fa vedevi la gente che era in spiaggia ed era uno spettacolo. Il pomeriggio mi capita spesso di fare qualche passeggiata con la mia famiglia sul lungomare ed è sempre uno spettacolo.
Hai già assaggiato la cucina calabrese?
Ancora non ho avuto modo
Con chi vivi a Crotone?
Vivo a Crotone con la mia compagna e mio figlio.
Quali sono i tuoi hobby?
La playstation non rientra nei miei hobby, mi piace passere il tempo libero guardando serie tv su Netflix, oppure se sono delle belle giornate preferisco uscire a fare una passeggiata. Il rapporto con
Vitale regge? Lo sopporti ancora o lui sopporta te?
Il nostro è un rapporto stupendo, l’ho conosciuto a Frosinone e dal primo anno che abbiamo giocato insieme non ci siamo più staccati, ho fatto anche da testimone al suo matrimonio, siamo come due fratelli è quello il bello. Si ancora ci sopportiamo
Nella squadra con chi hai legato di più oltre Vitale chiaramente?
Con tutti. Anche quando non siamo al campo passiamo del tempo insieme con le nostre mogli, con Petriccione, Tumminello, Bernadotto, Chiricò, Dini, un po con tutti, ho un ottimo rapporto con tutti.
Hai un compagno di stanza fisso quando andate in ritiro?
Si, Mattia Vitale, io e lui coppia fissa
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