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Crotone Calcio | Inizia la nuova stagione di mister Stroppa: «Uno di voi»

Michele Affidato- Banner News

Riparte dall’incontro della squadra con il tecnico Giovanni Stroppa  la nuova stagione del Crotone Calcio che, dopo le prime visite mediche, domani partirà per il consueto ritiro silano in vista del campionato cadetto. Prima di trasferirsi presso il Villaggio Baffa (Trepidò), l’allenatore del Crotone ha incontrato la stampa per rispondere alle domande di rito e presentare la stagione 2019/2020.

Si riparte dunque dall’ultima giornata di campionato, tirando le somme e guardando alla prima giornata di cadetteria con obiettivi diversi rispetto a quelli dello scorso anno: «La considerazione iniziale – ha affermato Stroppa –  è che rispetto allo scorso anno c’è un altro modo di lavorare, iniziando dalle strutture stesse che sono migliori rispetto all’inizio dello scorso campionato. La squadra oggi è al 70 – 80 %, e ciò consentire me e al mio staff di lavorare al meglio. Abbiamo dei nomi in testa, nel momento in cui riusciamo a perseguire questi nomi non dobbiamo aspettare sicuramente il 2 settembre sperando di trovare qualcuno di più forte. Se parliamo di caratteristiche sappiamo dove dobbiamo ad operare».

Rispetto alle dichiarazioni del direttore sportivo Beppe Ursino e del presidente Gianni Vrenna rilasciate alla stampa (leggi qui), il tecnico del Crotone al suo secondo anno con la squadra ha risposto che:

«Potenzialmente siamo apposto, un quinto a destra, una punta, un centrocampista e un difensore. Strada facendo non so chi potrebbe andare via, se ci sarà un ulteriore vuoto lo andremo a colmare. Abbiamo Petris ed è da valutare, a destra abbiamo Molina ed Evan’s. Le caratteristiche dei giocatori sono queste, vediamo adesso se saranno competitivi e se  saranno all’altezza di rimanere qui. Se il direttore sportivo può trovare un difensore mancino l’obiettivo è questo, se dovesse ritornare qualcuno o arrivare un destro…».

Il secondo anno del tecnico Giovanni Stroppa inizia con più serenità rispetto a quanto avvenuto nella scorsa stagione. Sintonia con la società e la squadra, e la possibilità di lavorare bene, sono per l’allenatore lombardo il primo punto da cui ripartire:

«C’è grandissima sintonia, visto ciò che è successo lo scorso anno, c’è stata sintonia tra me e il mio staff con tutti, e mi sembrava assurdo lasciarci dopo aver seminato in questa maniera. Io ho avuto la fortuna di farmi conoscere, altrettanto la società nei miei confronti, credo sia nato qualcosa di importante. Credo che non ci siano le difficoltà che qualcuno ha ravvisato l’anno scorso, qualora ci fossero questa conoscenza più intima, passatemi il termine, potrebbe dare la possibilità a me di lavorare e sapere dove si potrebbe lavorare. È chiaro che devo essere valutato, ma con la massima serenità. Al di là della sintonia con la società, c’è anche perfetta sintonia con la squadra. Alla squadra non ho ancora parlato, non possiamo sederci pensando che il nostro campionato sarà quello lì, bisogna rimboccarsi le maniche e dare di più. Il campionato è estramemente difficile, se hai le motivazioni qualcosa in più potrai dare. Quello che è stato fatto nel girone di ritorno non basta, per ripetersi devi curare di più i particolari. Ci  vuole qualcosa in più, e si devono concatenare tanti aspetti, come la gestione dello spogliatoio, la mentalità vincente, far tutto di poter vincere, poi non è detto che vinci, ma bisogna avere quella mentalità».

La dirigenza e la direzione sportiva sono a lavoro per portare in squadra calciatori funzionali al gioco del tecnico:

«La stagione scorsa siamo partiti cercando di costruire la squadra in questo senso. Poi la squadra si è visto che si è esaltata con questo modo di gioco. Quest’anno a maggior ragione abbiamo cercato di prendere giocatori funzionali per un determinato ruolo, questo non toglie che alcuni giocatori potrebbero negli stessi ruoli dare un’efficacia diversa al sistema di gioco. Ci sono giocatori  che possono fare più ruoli. L’esempio è un po’ Molina, Firenze lo scorso anno, da mezzala a quinto da quinto a mezzala».

Gli elementi per fare bene e ripartire bene ci sono tutti, ha concluso il tecnico del Crotone:

«Il primo Stroppa era uguale al ritorno di Stroppa. È cambiato qualcosa intorno, è cambiata la consapevolezza nei miei confronti, e questo ne ha giovato in tanti aspetti. Mi sento l’allenatore di questa società, e quindi ci sono tutte le premesse. Ho questa sensazione qui, mi sento l’allenatore del Crotone sotto tutti i punti di vista. L’allenatore della società, della squadra, dei tifosi. Nell’ultima partita di campionato quando sono stato chiamato sotto la curva ho avuto ed ho ancora la pelle d’oca. Mi sono sentito uno di voi».

Danilo Ruberto



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