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CAMPIONATO

Arrivederci Serie A

Michele Affidato- Banner News

Ci siamo! Gli ultimi novanta minuti di questo splendido campionato stanno per cominciare.

La partita impossibile, la partita che nessuno avrebbe voluto giocare, la partita che potrebbe aprire le porte ad un nuovo capitolo di questa entusiasmante favola.

Il Crotone cerca i tre punti, una missione impossibile, che potrebbe anche non bastare, perchè dipende anche dai risultati degli altri campi.

La Cenerentola del calcio italiano vuole sconfiggere l’orologio e andare oltre quella mezzanotte che sembra scoccata già da tempo.

Napoli Crotone è questo e molto di più.

Davanti allo stadio la tifoseria partenopea si divide in due, c’è chi tifa per il sud e spera nella salvezza del crotone e chi ci dà l’ultimo saluto cantando “non ci vediamo più”.

Mister Zenga ripresenta la sua formazione tipo con l’unica novità di Rohden a centrocampo al posto di Stoian. In difesa, quindi, ritorna Faraoni sulla destra, e in attacco l’allenatore rossoblu punta sulla massima potenza con Nalini e Trotta a supporto di Simy.

Il Napoli risponde con la sua formazione titolare con le uniche sorprese di Hamsik e Mertens in panchina, sostituiti da Zielinski e Milik.

Le due squadre si approcciano alla partita con due spiriti totalmente diversi, per il Crotone è la sfida della vita, un solo risultato utile, la vittoria, per il Napoli è un giorno di festa, dopo un bel campionato giocato sempre al massimo, l’unica reale concorrente della Juventus, la squadra che ha espresso il gioco più bello della Serie A. I partenpoi vogliono salutare il San Paolo con una delle loro prestazioni, i rossoblu hanno l’obbligo di fare l’impresa.

Due approcci diversi, due mentalità diverse, due facce dell0 stesso Sud che oggi si confronto su un prato verde.

Come sempre i rossoblu, prima dell’inizio della partita vanno a salutare i propri tifosi, questa volta, tra gli applausi del San Paolo.

Dirige l’incontro Banti.

Calcio d’inizio battuto dal Napoli e squadre che si affrontano subito a viso aperto.

Primi dieci minuti di studio per una partita che sembra sempre più vera. All’undicesimo primo calcio d’angolo, ed è il Crotone a batterlo, ma senza sfruttarlo. Cambio di fronte e Ceccherini anticipa Cordaz e la palla va in calcio d’angolo, ma anche questa volta si conclude con un nulla di fatto.

Il fraseggio del Napoli sembra avere la meglio sul Crotone che, però, si chiude bene e riparte sempre con più uomini. Anche senza tiri in porta la partita è piacevole.

Al 15esimo bella occasione per il Crotone, con Nalini smarcato a sinistra che però sbaglia il cross. Palla ancora al Crotone che, grazie ad un rinvio strambo di Reina, guadagna un altro calcio d’angolo che termina come il primo, con un nulla di fatto.

Al 21esimo prim0o brivido, Trotta perde palla dove non deve, il Napoli riparte e Allan serve Insigne che ha la palla sulla sua mattonella preferita, tiro a giro e palla che si perde di poco a lato.

Passano due minuti e il Napoli passa in vantaggio. Rohden perde palla sulla tre quarti, il pallone finisce a Insigne che pennella un cross perfetto per Milik che la deve solo spingere dentro.

Il Crotone reagisce subito e guadagna due angoli consecutivi, sprecando entrambe le occasioni.

Al 29esimo il Napoli sfiora il raddoppio, solito fraseggio a centrocampo dei partenopei con Alla che si libera al tiro e palla che sfiora il palo alla destra di Cordaz.

La reazione del crotone, un minuto dopo, con un tiro senza pretese di Nalini che Reina controlla senza difficoltà.

Al 32esimo Callejon raddoppia per il Napoli, sfruttando un altro cross pennellato di Insigne.

Quello che sembrava un sogno fino a mezzora prima si sta lentamente trasformando in un incubo.

Passano due minuti e Cordaz evita il tracollo divinando in angolo un bel fendente di Zeilinski. Sul corner Koulibaly sfiora il gol di testa.

Questo Napoli appare troppo superiore ad un Crotone che sembra aver perso fiducia con il passare dei minuti.

La palla è sempre di piedi dei partenopei che quasi quasi sembrano giocare al torello con i giocatori del Crotone.

Al 39esimo il Crotone conquista un altro calcio d’angolo, ma anche questa volta nulla di fatto, la palla finisce comodamente a Reina che lancia in contropiede Insigne, che però è in fuorigioco.

Al 42esimo Cordaz tiene in piedi il Crotone superandosi su un bel tiro di Callejon dal limite dell’aria.

Da qualche minuto il Crotone ha cambiato pelle mettendosi a quattro a centrocampo con Rohden e Nalini sulle due fasce e Barberis e Mandragora a fare da mediani interni, e spostando Trotta accanto a Simy, ma l’esperimento non sembra generare esiti positivi per i rossoblu.

Allo scadere dei 45 minuti, Banti manda le squadre negli spogliatoi.

Primo tempo da dimenticare per i rossoblu che sono riusciti a contenere il Napoli solo per quindici minuti. Nota di merito per il tifo del Crotone che dal primo minuto non ha smesso un attimo di incitare i propri beniamini.

Ora tocca a mister Zenga cercare di dare la scossa ad una squadra che non sembra in grado di poter invertire l’esito di questa partita.

La ripresa comincia con una novità tra i rossoblù: Stoian al posto di Rohden. Il Crotone si butta subito in avanti e a testa bassa e nel primo minuto guadagna già un calcio d’angolo nel primo minuto ma senza riuscire a sfruttarlo.

Il Crotone sembra crederci ma ogni qualvolta il Napoli arriva dalle parti di Cordaz sono brividi freddi per i tifosi rossoblu.

Al 57esimo Zenga gioca la carta Ricci al posto di un deludente Nalini che non è riuscito nemmeno una volta a far sentire tutta la sua esplosività.

Il San Paolo è una vera bolgia, da una parte le decine di migliaia di tifosi napoletani che festeggiano e dall’altra i tifosi rossoblu che continuano a cantare senza interruzione.

La partita procede senza pause con il Crotone che cerca una zampata per rientrare in gara e il Napoli che continua a divertire con il suo gioco fluido e piacevole.

Al 64esimo mister Zenga prova la sua ultima carta: Tumminello al posto di Trotta.

Al 67esimo Sarri fa la sua prima sostituzione inserendo Mertens al posto di Milik.

Il Crotone sembra aver esaurito le energie mentali e lascia che sia il Napoli a fare gioco. Al 7esimo Mertens tira a colpo sicuro ma Cordaz riesce a deviare sul palo. Un minuto dopo Insigne lascia il campo tra gli applausi, al suo posto capitan Hamsik.

Al 76esimo ultima sostituzione del Napoli: lascia il campo Allan al suo posto Rog.

Si assiste ad un monologo partenopeo, il Crotone non è più in campo, se mai c’è entrato.

Gli ultimi minuti della partita sono una vera agonia per i rossoblu, dagli spalti si ha la sensazione che il Napoli possa segnare il terzo gol da un momento all’altro, il Crotone, invece, non riesce più a passare la metà campo. Gli unici a salvarsi in questa stagione sono i meravigliosi tifosi rossoblu, loro sì che non hanno mollato nemmeno un istante, anche quando la classifica e i risultati condannano il Crotone alla retrocessione dopo due splendide stagioni nella massima Serie.

Se il risultato non è ancora più rotondo lo si deve solo a Cordaz che le prende veramente tutte.

Al minuto 88 il segnale della resa: si accende il tabellone per segnalare il gol del Cagliari. Ora è proprio finita.

Al novantesimo Tumminello chiude il campionato del Crotone così come l’aveva aperto con un gol inutile. La giovane promessa giallorossa ha aperto e chiuso le marcature di questa stagione, sfortunata anche per lui.

Scocca la mezzanotte per la Cenerentola del calcio italiano e la splendida carrozza ritorna ad essere una zucca, il vestito sfavillante si trasforma nei soliti stracci, rimane solo una scarpetta di cristallo rappresentata dalla tifoseria del Crotone, una tifoseria realmente da massima serie.

La squadra si inginocchia al triplice fischio finale, le ultime energie di questi ragazzi servono per andare a ringraziare i propri tifosi sotto la curva, tifosi che innalzano il coro: “torneremo, torneremo in Serie A”.

Termina così una delle più belle favole della Serie A, con uno stadio intero che concede il tributo a questo Crotone che esce a testa alta da una Serie A che, forse, non ci ha mai voluto, un po’ tollerato, ma sempre guardandoci dall’alto in basso.

Rimangono tanti rimpianti, troppi i torti subiti, ma il campo ha dato il proprio verdetto, amaro, ma definitivo.

Si torna in cadetteria, da dove ricominciare magari ripartendo proprio dall’entusiasmo dei tifosi rossoblu, quell’entusiasmo che non può e non deve calare solo perchè la favola è finita.

Il nostro è solo un arrivederci.

Giatur



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