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Amarcord | Vincenzo Stasi: «Crotone tappa importante, la città viveva di calcio»

Michele Affidato- Banner News

Amarcord | Una parentesi lunga e ricca di soddisfazioni, con la maglia della sua città, in un calcio fatto di fatica e sacrificio, di amore e di passione. Due colori, quelli rossoblù, che ancora oggi risultano tatuati sulla pelle.

Tante stagioni, tante battaglie sportive fortunatamente condite da gioie. Ricorda ancora quei momenti l’ex centrocampista del Crotone, Vincenzo Stasi.

«Ho giocato per il Crotone nell’era Vrenna per quattro stagioni. L’annata che vide il Crotone vincere il torneo Interrergionale con Bruno Giordano in panchina io andai a Locri, la squadra riuscì in quel torneo a vincere il campionato con il pareggio conquistato in una gara che ormai ha fatto storia».

Tanti bei momenti vissuti con addosso la maglia della sua terra, quella del Crotone.

«Sono stati quattro anni bellissimi anche perchè siamo riusciti a vincere in quelle annate tre campionati, si è trattata di un’ascesa importante e che ha visto il Crotone riscrivere la sua storia recente».

Primi tre anni intensi per l’ex centrocampista.

«Nelle prime tre stagioni ho giocato con continuità, circa trenta presenze in ogni torneo. Avrò saltato forse qualche gara. Nell’ultima stagione, invece, a causa di alcuni problemi fisici ho racimolato poco più di una ventina di presenze».

Pochi gol segnati…

«Non ero un goleador, non segnavo molto. Avrò realizzato circa una decina di gol con la casacca degli squali, più che altro nei primi tre anni con la maglia del Crotone».

Una città diversa da quella attuale ma con una qualità comune negli anni: l’amore per il calcio.

«C’era grande attaccamento da parte dei tifosi, nonostante la categoria che si disputava. Crotone è sempre stata una città che ha vissuto per il calcio. La squadra veniva anche da qualche passo a vuoto con alcuni fallimenti. Io, tra l’altro, avevo iniziato nel settore Giovanile con la vecchia società che precedette quella della famiglia Vrenna».

Una nuova proprietà fatta da amici, uniti dalla passione per il calcio.

«Era una società giovane ma con tanta voglia di fare bene. C’era passione, organizzazione, si respirava aria di successi».

Il Crotone nel corso degli anni ha saputo crescere, imparare dagli errori commessi, e arrivare per ben due volte in Serie A.

«Sicuramente, per ovvi motivi, ci si ricorda meno delle annate dei tornei minori, il Crotone negli anni è arrivato in Serie A, ha disputato tante stagioni di Serie B. Possiamo dire che io, così come altri ragazzi passati in quelle stagioni, siamo stati gli artefici dell’inizio del ciclo di successi».

L’appetito vien mangiando e al Crotone non sembra essere mancato.

«Si, una volta arrivati nel professionismo il Crotone ha saputo assestarsi e alzare di volta in volta l’asticella ottenendo grandi risultati».

Al di là degli anni, dei ricordi e delle emozioni, rimangono ancora delle solide amicizie.

«Sono molto amico di Francesco Villirillo e Gino Porchia, c’erano parecchi crotonesi in quelle annate. Ovviamente riuscire ad imporsi nella propria terra non è facile, noi in quelle stagioni ci siamo riusciti. Man mano che si saliva di categoria si andava scremando il gruppo in quanto saliva anche il tasso tecnico. Noi, però, siamo riusciti a lasciare il nostro piccolo segno nel mondo del calcio crotonese».

Oggi rimane l’amore per il calcio e la passione per i colori rossoblù.

«Ho proseguito la carriera per diversi anni nei professionisti. A fine carriera sono state fatte delle scelte. Oggi mi sono staccato dal mondo del calcio, da una decina di anni mi occupo di comparto energetico».

L.V.

La rosa della stagione 1995-1996

D’Oppido, Gerace, Boriello, Stasi, Riganello, Vallone, Bumbaca, Puccio, Villirillo, Porchia, Caputo, Cava, Mortelliti, Sgabelllone, Tambaro, Ventresini.

Una delle formazioni della stagione 1995-1996



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