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Amarcord | Giuseppe Figliomeni: «Crotone è per me come una seconda casa»

Michele Affidato- Banner News

Amarcord | Una lunga militanza in rossoblù, quattro annate tra Serie B e Serie C1 dopo essere cresciuto calcisticamente proprio con gli squali. L’emozione del torneo cadetto, il passaggio all’Inter e la successiva fortunata parentesi in terza serie, in particolare con la squadra allenata da Francesco Moriero nel torneo 2008-2009.

In quella stagione difficile ed emozionante arrivò l’approdo ai Play-Off e l’impresa del “Santa Colomba” di Benevento. Per lui anche due reti contro il Taranto, fondamentali per il traguardo finale. Si tratta dell’ex difensore Giuseppe Figliomeni, attuale calciatore dell’Acireale (Serie D) ma in passato protagonista con la maglia degli squali. Per lui, calabrese, un orgoglio in più quello di avere ottenuto risultati con una squadra che ne ha lanciato la carriera.

«Posso dire di essere un crotonese in quanto sono arrivato da giovanissimo, avevo 15 anni e ho fatto la trafila del settore giovanile. Ho anche avuto modo di vivere la città, ho studiato a Crotone frequentando l’Istituto Tecnico per Geometri. La mia fortuna è stata incontrare un tecnico come Gian Piero Gasperini che mi notò durante una partitella contro la Prima Squadra, il Crotone giocava in Serie B ed era una grande stagione quella dei Play-Off mancati per qualche punto. L’anno successivo rimasti in rossoblù e feci il ritiro, ebbi anche la gioia di effettuare il mio esordio tra i professionisti. Passai successivamente all’Inter, con me si trasferì anche Padelli. Ricordo che per un mancato accordo tra le parti ritornai a Crotone e lì passai dalla Serie A alla Serie C1, ma qui sono riuscito nel tempo a ritagliarmi il mio spazio».

La migliore stagione è stata sicuramente l’ultima con il tecnico Francesco Moriero.

«Si, ricordo l’annata difficile. Ricordo le difficoltà economiche e gli addii dei calciatori più rappresentativi a gennaio: da Rossi a Borghetti, da Pacciardi a Espinal. Alla fine siamo riusciti con la forza del gruppo a venirne fuori, siamo arrivati terzi e siamo riusciti a fare i Play-Off, il resto è storia sportiva, una grande gioia».

Il quel di Benevento l’impresa che ancora tutti ricordano.

«Il Benevento era una grande squadra, c’era un ambiente caldissimo in finale. La coreografia e lo stadio pieno. Siamo però riusciti a vincere giocando con il cuore, consapevoli della nostra forza».

Una stagione difficile soprattutto sul lato economico.

«Si, c’erano stati dei problemi ma il nostro unico pensiero era giocare per questa maglia. Abbiamo scommesso su noi stessi, ottenere la promozione avrebbe aiutato sia noi che la società. Ricordo che in quei giorni si diceva “eh, ma tanto la gara la darà al Benevento…”, noi invece siamo andati lì per vincere e ci siamo riusciti».

Della città che ricordo conservi?

«Molto bello, Crotone è piccola ma ti lascia vivere. Essendo arrivato da giovanissimo ho avuto modo di apprezzarla, ricordo ancora alcune zone. Ora è cambiata, nel senso che c’è uno stadio rivisitato, c’è il Centro Sportivo, ma in particolare c’è una dirigenza che ha saputo crescere e ottenere grandi risultati».

Ti saresti aspettato il Crotone in Serie A o a battagliare con grandi club in cadetteria?

«Sincero? Si. C’erano i presupposti, la dirigenza ha saputo fare scelte giuste nel momento giusto. Il dispiacere è vedere ora il Crotone così, faticare per vincere. Rimango sempre un grande tifoso del Crotone e vederlo retrocedere mi farebbe piangere il cuore».

Senti ancora qualche compagno di squadra di quelle stagioni?

«Si, capita di sentire qualcuno di tanto in tanto. Concetti ma capita anche di sentire altri ragazzi».

Ancora qualche anno di carriera poi si vedrà, giusto?

«Si, gioco nell’Acireale in Serie D, voglio ancora divertirmi qualche anno. Restare nel mondo del calcio? Mai dire mai, sarebbe bello anche tornare un giorno proprio al Crotone, la mia seconda casa, una città a cui rimango affezionato».

La rosa del Crotone 2008-2009:

Concetti (p), Farelli (p), Senatore (p); Pedotti (d), Cafiero (d), Figliomeni (d), Galeoto (d), Morleo (d), Quondamatteo (d), Diniz (d), Scognamiglio (d); Carcuro (c), Orosz (c), Galardo (c), Pacciardi (c), Petrilli (c), Vallone (c); Aurelio (a), Basso (a), Calil (a), Paponetti (a), Russo (a), Triarico (a).

La formazione:

 



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