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Piras: «Credo nella salvezza del Crotone»

Michele Affidato- Banner News

Un calciatore d’altri tempi che al di là delle categorie e delle squadre in cui ha militato ha sempre messo la stessa dedizione per questa passione, quella per il calcio. L’attaccante sardo Paolo Piras ha vestito la maglia del Crotone in due stagioni tra il 1976 e il 1977 nei campionati di serie C, una punta che a Crotone ha lasciato il segno collezionando in circa 60 presenze 22 reti. Non dimentica quella esperienza in maglia pitagorica, un momento della carriera che viene ricordato ancora con affetto.

«Sono arrivato a Crotone tramite la SPAL anche grazie al fratello di Gianni Corelli veniva a vedere le gare a Ferrara. Mi trovavo in quella piazza perchè ero stato preso dal Palermo, ma non mi trovavo molto. Mi arrivò l’offerta del Crotone, un piazza vicina a Palermo, avevo una fidanzata siciliana che stava proprio in quella città e quindi in questo modo mi sarei avvicinato a lei. Sono partito da Ferrara e sono giunto fino a Pescara e sono tornato indietro, dicendo tra me e me, Crotone è troppo lontana (ride), dopo un paio di giorni dopo aver ricevuto le chiamate di Mirigliano, sono andato e dopo è successo quel che successo».

Che impressione le ha fatto a primo impatto la città di Crotone?

«Si è vista subito una piazza felice, erano le stagioni di serie C unica con tre gironi»

Tanti gol segnati con la maglia del Crotone, quale ricorda Paolo Piras?

«Il gol più bello che abbia mai fatto a Crotone è stato in rovesciata ma mi fu annullato, era una rete siglata se non erro contro una squadra campana, non ricordo se contro Benevento o Salernitana. Un gol bellissimo, ma non mi venne assegnato. Ne ho fatti poi tanti a Crotone, ma quello mi è rimasto impresso, un cross di Abate e una palla stoppata con un movimento di rovesciata all’indietro. Gli altri più o meno li ricordi, ho fatto tanti gol e quando sei abituato uno tira l’altro e diventa una bella abitudine».

Che ricordo conserva dei tifosi del Crotone?

«Un ricordo eccezionale, per noi stravedevano. C’era un calore e un affetto unico, non erano “pesanti” non ti venivano a disturbare. C’era molto entusiasmo ma ti lasciavano vivere tranquillo. A parte tutto mi sono trovato benissimo. Tra i compagni di squadra di quegli anni conservo un legame con Giorgio Cantelli, con Gravante con Abate ma anche con Valentino Colucci».

Come ha vissuto l’arrivo in Serie A del Crotone e la conquista nello scorso campionato della salvezza?

«Sto seguendo il Crotone, io posso dire che ho sempre creduto nella salvezza della squadra nel precedente campionato, sono rimasto sempre fiducioso. Quest’anno ci sono tutti i presupposti per ripetersi, la squadra è buona e poi la concorrenza non è cosi competitiva come successo in altri campionati, ci sono più squadre in pochi punti nella parte bassa. Il Crotone a primavera esce sempre fuori quindi potrà ripetere il finale della passata stagione»

L.V.



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