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Pagliarini: «Crotone realtà consolidata del calcio italiano»

Michele Affidato- Banner News

Un pezzo di storia recente della società pitagorica, cinque stagioni vissuta intensamente e da protagonista. L’ex centrocampista pitagorico Mirko Pagliarini ricorda ancora con piacere quella lunga militanza in Calabria, dove ha vissuto momenti bellissimi e ha lascia un pezzo di cuore.

«Sono arrivato in maglia rossoblu dopo l’esperienza all’Atletico Catania, era il primo campionato di Serie B del Crotone  stagione 2000-2001 con tecnico, almeno inizialmente, Antonello Cuccureddu. Devo dire che inizialmente nutrivo qualche dubbio, ma una volta arrivato mi sono convinto che fosse la scelta migliore. L’operazione si è concretizzata alle 18;56 dell’ultimo giorno di mercato, quattro minuti prima della chiusura».

Un ambientamento rapido, un matrimonio felice con i colori rossoblu.

 «A Crotone mi sono trovato benissimo, tifo Crotone, ho ancora tanti amici di Crotone. Sono stato veramente bene, sia in termini di rapporti con le persone e sia per quello che riguarda il rapporto con i tifosi, anche se qualche volta ho ricevuto qualche insulto che fa parte del gioco e del mestiere».

Tra le circa cento presenze con i colori rossoblu, Mirko Pagliarini ne ricorda alcune in particolare.

«Ricordo una partita contro il Cagliari nella quale feci due assist, ricordo la gara di Catanzaro dove siamo però usciti sconfitti 3-2, con la guida tecnica che era affidata a Gian Piero Gasperini, ma a prescindere ogni partita mi ha lasciato sempre qualcosa sia in positivo che in negativo».

Un talento che in campo riusciva a farsi rispettare, non temendo il confronto con gli avversari più “agguerriti”.

«Ricordo il battibecco della semifinale play-off contro il Benevento tra me e Criaco, ma anche l’ultima mia gara in maglia rossoblu contro la Salernitana, dove da subentrato ho siglato una rete».

Una carriera iniziata tra le fila del Genoa, con una presenza in Serie A e una decina di panchine, prima di fare 24 partite e 2 reti nella stagione cadetta successiva.

«Quella parentesi mi è servita per fare esperienza, ho disputato quattro anni in quella piazza. L’ambiente di Genova è bellissimo, li sono capitato da giovane e il rapporto squadra-tifosi è molto simile a quello di Crotone».

Dopo diverse stagioni il Crotone è arrivato il Serie A.

«Non mi sarei aspettato i rossoblu nella  massima serie, ma tutto è frutto di un grande lavoro svolto dalla dirigenza. Ora spero che la società rimanga il più possibile in questa categoria, anche se per budget e storia sarà sempre destinato a soffrire. Il Crotone secondo il mio punto di vista ha tutte le possibilità per fare bene e raggiungere la salvezza».

Una corsa salvezza che vede tante squadre in lotta per non retrocedere.

«Il margine è poco, basta sbagliare due gare per trovarti sotto, così come vincendone due ti trovi fuori dalla zona calda».

Degli ex compagni di squadra con chi sei rimasto in contatto?

«Sento Ambrosi, Di Vicino, ho avuto modo di incontrare anche Cesaretti e Dei».

Prossima gara in calendario Genoa-Crotone, come potrebbe concludersi questo match?

«Il Genoa, guardando la classifica parte favorito. Il Crotone però deve cavalcare l’entusiasmo creato con il successo contro il Bologna. Dico che il Crotone ha il 60% di chance di vincere, le motivazioni possono fare la differenza anche se devo dire che il Crotone non sia così sfavorito a livello tecnico contro i liguri, forse paga la minor esperienza».



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