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Messina: «Crotone, credici fino alla fine»
Un talento crotonese presente all’interno di una generazione di calciatori che ha fatto innamorare e appassionare migliaia di tifosi. In maglia pitagorica ha vissuto due stagioni a cavallo tra il 1974 e il 1976 nei campionati di Serie C. Per Gabriele “Lele” Messina il tempo sembra essersi fermato. Ancora ben impressa nei ricordi l’esperienza in cadetteria con la maglia della “Dea”, quell’Atalanta che lo ha visto protagonista per una stagione e mezza ad alti livelli.
«Sono nato calcisticamente nel Crotone dove ho giocato dai 15 ai 20 anni. Ho disputato due campionati di Serie C con la maglia pitagorica. Nell’Atalanta ho militato successivamente per una stagione e mezza nel 1980 e nel 1981, dopo ho fatto per 15 anni il collaboratore, poi l’osservatore tecnico e infine direttore sportivo sempre per i nerazzurri».
Che ricordo conserva della sua Crotone?
«Il risultato del Crotone è sempre la prima cosa che vado a controllare (ride), poi ho una grande amicizia con la presidenza e devo dire che la disputa della Serie A da parte del Crotone è una cosa inattesa ma gradita. Non avrei immaginato un giorno di vedere la squadra in questa categoria ma ci ho sempre sperato. Ai miei tempi potevamo contare su un grosso settore giovanile, Crotone era ricca di talenti, la città offriva una vera e propria scuola di vita tra Fondo Gesù, San Francesco e e la spiaggia».
Un passato anche tra le fila dell’Atalanta…
«Io arrivai a Bergamo per disputare un campionato di vertice in cadetteria, poi a metà stagione mi feci male al ginocchio. Era un momento in cui andavo bene, in dieci partite avevo fatto quattro gol in campionato e altrettanti in Coppa Italia ed ero sulla bocca di tutti. L’ Atalanta infatti non volle darmi via a Novembre alla Fiorentina perchè a fine anno voleva cedermi alla Juventus. Purtroppo questo infortunio mi portò indietro, giocai ancora a livelli importanti ma non altissimi come prima».
Tornando all’attuale stagione il Crotone è arrivato in Serie A, un traguardo un tempo inimmaginabile. Gli “squali” affronteranno propri l’Atalanta.
«I bergamaschi sono una squadra ostica da affrontare sopratutto fuori casa. Il Crotone invece con il cambio di allenatore sembra aver ritrovato quell’entusiasmo che ne aveva caratterizzato il finale esaltante del precedente torneo. Sarebbe importante fare punti in questa gara anche se l’avversario non è da sottovalutare. Il Crotone può salvarsi non è dato sapere se prima dello scorso campionato ma ha acquistato maggiore esperienza».
Un pensiero rivolto invece ai tifosi..
«Un ricorso bellissimo, io sono uno di loro. Quando la squadra gioca da dalle parti di Bergamo, senza farmi notare mi intrufolo tra di loro per andare a seguire i rossoblu. Crotone rimane la mia città e sono contento dei risultati conseguiti in questi anni ».
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