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Fialdini: «Crotone, una mia seconda casa»

Michele Affidato- Banner News

Un simbolo della squadra pitagorica, protagonista di un ciclo vincente attraverso l’approdo per la prima volta in cadetteria nella stagione 1999-2000 della squadra rossoblu sotto la gestione del tecnico di Alghero, Antonello Cuccureddu. Il centrocampista  nativo di Massa, Jimmy Fialdini ha vissuto quattro stagioni a Crotone, dal torneo di Serie C1, girone B del 1998-2000 fino al campionato di Serie B 2001-2002. Quattro annate durante il corso delle quali ha preso per mano il centrocampo, collezionando 123 presenze e 8 reti, stagioni rimaste indelebili nei ricordi del calciatore.

«Sono arrivato in Calabria nella stagione 1998-1999, tutto è nato per caso da una sorta di contropartita tecnica di una operazione di mercato. Da Crotone sono andati alla Lucchese Mimmo Giampà e Marcello Ferrara e in cambio il mio cartellino è stato girato ai pitagorici e così mi sono accasato al Crotone. La stagione precedente ho dovuto svolgere il servizio di leva e quindi ero riuscito a giocare ben poco. Quella in rossoblu rappresentava per me una stagione di rilancio dopo essere stato considerato una buona “promessa”, una avventura utile a riscattare alcune esperienze poco proficue tra le fila di Como e Pistoiese».

L’arrivo in Calabria in una piazza del sud Italia, qual è stata l’impressione una volta giunto a Crotone?

«Della prima stagione conservo un ricordo eccezionale proprio a livello di spirito di gruppo, io e i miei compagni di squadra siamo riusciti a trovare una società in crescita. Tante belle gare delle quali non saprei proprio sceglierne una, conservo un ricordo indelebile ed esaltante di tutte, una cavalcata bellissima dall’inizio alla fine».

Ti saresti immaginato di vedere un giorno la squadra nella quale hai militato a lungo approdare in Serie A?

«Ad essere sincero si respirava qualcosa già in quelle stagioni, avevo una sensazione che mi diceva che qualcosa un giorno sarebbe anche potuta accadere. Con la società formata dai fratelli Vrenna ho sempre avuto un rapporto eccezionale, io mi sentivo a casa mia a Crotone, anche perchè forse  per caratteristiche di gioco mi avvicinavo alle richieste di tecnica e agonismo tipiche delle squadre del sud».

Al sud e in modo particolare a Crotone, Jimmy Fialdini ha trovato un’ambiente “caldo”, che ricordo conserva del pubblico crotonese?

“Un ricordo bellissimo, il calcio in città era vissuto tutta la settimana, una passione viscerale. Provenivo dalla Lucchese. dalla Serie B e li il calcio, nonostante la categoria superiore, era vissuto in modo distaccato, mentre a Crotone si viveva di calcio tutti i giorni. Ricordo anche i tifosi rossoblu, presenti in massa anche nelle trasferte, un’aria di calcio romantico e passionale che non si può dimenticare».

Da esterno, come ha vissuto la prima stagione in Serie A del Crotone, lei credeva nella salvezza della squadra?

«Ci speravo, anche se ad un certo punto pensavo che il campionato fosse compromesso. Invece alla fine sono rimasto favorevolmente sorpreso. Conosco mister Nicola, è un ragazzo che lavora molto bene, con professionalità e passione, se lo merita perchè ha saputo guidare con lucidità la squadra alla salvezza. Quando viaggi a questi livelli migliori, e lui sicuramente ci è riuscito».

Un suo pronostico sulla corsa salvezza?

«Mi auguro che il Crotone si possa salvare anche in questa stagione, anche se devo dire che il campionato rimane difficile, l’importante è comunque provarci sempre e crederci come fatto nella precedente stagione fino alla fine».



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